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046 1961-10-16 Casoria, la Pastina Glutinata Buitoni

February 25, 2014
Casoria, un camion della Pastina Glutinata Buitoni

Casoria, un camion della Pastina Glutinata Buitoni

C’era una volta la Pastina Glutinata Buitoni…
Ma poi come è andata a finire? Diciamo non bene, per non dire male, dopo tutto non era mica una fiaba. E pensare che aveva goduto un lungo periodo di gloria. Non so neanche se oggi, in un epoca dove al supermercato fra gli scaffali della pasta ne trovo uno di quella senza glutine, continuano a produrla. Io quella senza glutine non l’ho mai assaggiata. Anche io ho le mie rigide regole religiose, sono il figlio del mi’ babbo. Mi sentirei in colpa come un ebreo che ha non osservato le regole kosher od un mussulmano che ha dimenticato quelle halal.
Son nato e cresciuto sapendo che non c’era niente di meglio della pastina glutinata per garantire uno sviluppo sano del bambino, quello dal faccione tondo immortalato nel manifesto di Seneca. A me l’hanno data, ma forse hanno smesso troppo presto e son rimasto basso. Pascale, mia moglie, l’ha mangiata a Parigi alla fine degli anni cinquanta.
Buona parte del benessere d’un paese, Sansepolcro, derivava dal successo della pasta Buitoni, ed in particolare di quella glutinata. Un dimenticato professore dell’università di Bologna, Jacopo Beccari, alla fine del settecento aveva scoperto il glutine ed era riuscito a separarlo dalla farina. Ma poi come questo segreto fosse arrivato nelle mani dei Buitoni non lo so, ma so che lo utilizzarono bene ed avevano addirittura brevettato il nome.
Ogni giorno partivano da Sansepolcro camion e rimorchi carichi di pasta di tutti i tipi ed io ho avuto la fortuna di girellare per l’Italia in lungo e in largo in un tempo in cui non c’erano autostrade ed i ristoranti dei camionisti erano i migliori. Questa foto fu fatta un mattino presto, prima d’entrare a Napoli, dopo aver viaggiato tutta la notte. È un camion del Frullani, Italo è quello con la camicia bianca. Sembrava che i militi della stradale ci avevano fermato per far due chiacchiere, forse il nome Buitoni dettava rispetto, era una multinazionale, infatti la scritta indica Italia Francia Stati Uniti.
                                                                                                             
PS: La ditta di trasporti di cui Italo Frullani era titolare, si espanse e divenne la “Sud Trasporti”. L’altro autista nella foto era Sante Donnini detto Cipio (grazie Donatella Zanchi). Per questo viaggio di ritorno abbiamo caricato tanti sacchi di nocciole destinate alla Perugina per la produzione dei Baci.

Il mio blog di memorie M’Arcordo… http://www.biturgus.om

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