Questo quello che scrissi due anni fa:
“Ma tu sei quello di Sansepolcro che una volta volò sotto un ponte?”
Queste fu la domanda che mi fece Luciana, fiorentina, la prima volta che mi incontrò.
“No, non sono io.”
Forse rimase un po’ delusa. Queste breve conversazione avvenne all’aeroporto di Boston ed era il 1971. Lei aveva saputo da dove venivo e che anni prima qualcuno delle mie parti aveva compiuto quest’impresa.
Ma chi è il Liscio? Gianni Bartolomei. E mi sembra di ricordare che gli appiopparono quel soprannome ai tempi ch’era ancora di moda la brillantina, e lui ne usava tanta.
Ma come si fa a definire il Liscio? Impossibile! E non ci provo nemmeno. So che quando io ero ragazzo e lui già giovanotto lo invidiavo. Lui aveva una macchina sportiva, una di quelle scoperte e poi lui aveva preso il brevetto da pilota e come tale volò, venendo d’Arezzo, sotto l’arco del ponte del Tevere, quello lungo la strada che porta da Sansepolcro ad Anghiari. Questa da alcuni fu definita una pazzia e da altri un’epica impresa.
Feci questa foto quando riprese la gestione dell’Hosteria di Piero, mi sembra che dovevamo lasciare un bigliettino in una cassetta fuori della porta dicendo che cosa si voleva per cena e quanti eravamo, non aveva telefono.
Nella sua vita di imprese ne ha fatte tante ed è impensabile condensare in una pagina o anche in un solo volume. Per definirlo mi vien bene un’espressione in inglese, he’s been always able to re-invent imself. E proprio pensando all’ultima, solo in ordine cronologico perchè son sicuro ce ne saranno altre, gli faccio i miei piú sentiti auguri.
“Forza Liscio!”
PS: Dopo aver pubblicato questo breve profilo del Liscio (Gianni Bartolomei) ci sono stati interventi che mettevano in dubbio la veridicitá del volo sotto il ponte del Tevere (26 settembre 1958, ore17:15). Oltre a vari testimoni dell’evento, esistono foto che ho visto ma non ho il permesso di pubblicare ed un breve filmato che personalmente non ho mai visto.
Aggiungo la copie della sospensione emassa dal ministro dell’Aviazione Civile Italiana nei confronti del signor BARTOLOMEI Giovanni motivandola:
“A scopo esibizionistico passava sotto un ponte del Tevere, eseguendo una inutile quanto pericolosa manovra”
PS:
Il Liscio ha un’incredibile abilità e creatività nel reinventare se stesso. Scrissi tutto questo tempo addietro, circa due anni fa, ed avevo ragione. Ecco: ancora una volta Gianni della Vittoria ne ha dato una prova: ci ha presentato un libro: “Il Salto della Sposa”. Ecco: è anche uno scrittore ed in fondo non ne sono sorpreso.
Durante la mia recente visita a Sansepolcro mi sono incontrato con lui, me ne aveva tenuta da parte una copia. Mi ero ripromesso di cominciarne la lettura durante il mio lungo volo di ritorno verso Boston, non ho resistito, a cominciato subito, la sera stessa. Ne ho letto circa un terzo, e dopo un momento d’incertezza dovuto al suo stile che rompe con i canoni più tradizionali, sono entrato nella storia, mi ha coinvolto e per me questo è un buon segno. Dimostra una maniera sciolta ed avvincente di narrare, seguendo un sentiero autobiografico, fatto di tante esperienze personali e di queste di certo ne ha avute tante. Diciamo che nella sua vita non si è annoiato. Come in tutti i romanzi il nostro eroe incontra vari personaggi che incrociano il suo sentiero. La novità è che questi non hanno nome, ma sono identificati secondo una professione, un grado di parentela ecc. Questa all’inizio mi ha dato un senso di incertezza ma che ho poi superato facilmente.
Darò il mio giudizio, forse, alla fine. Tutti quelli che si avventureranno a leggere le 487 pagine raggiungeranno il proprio.