Archive for the ‘le foto degli altri’ Category

h1

036 La parolaccia sul muro di Borgo Pinti

March 21, 2018

036 La parolaccia nel muro di Borgo

Una breve storia di non molta importanza e che abbisogna un po’ d’immaginazione e son certo che non vi manca.

Io son cresciuto in un tempo lontano in cui non si bisbigliare mai la parolaccia, bastava leggerla scritta in un muro e questo era sufficiente per andare direttamente all’inferno.

Diciamo pure che col tempo e crescendo la parolaccia ebbe una lenta evoluzione, ma non perse minimamente il suo potere magico di far emergere grandi emozioni, soprattutto per il gran mistero che ancora la circondava. 

Quando sono andato all’università a Firenze agli inizi degli anni ’60 trovai una camera in Borgo Pinti, dalla mia finestra vedevo la cupola della sinagoga. Ci rimasi due anni.

Spesso studiavo con un amico che abitava dalle parti di piazza Savonarola, quindi risalivo Borgo Pinti per andare da lui. Bella casa e la su’ mamma ci preparava sempre delle merende favolose.

Poco prima di raggiungere i viali c’era sulla destra un lungo muro scalcinato di recinto a un grande orto o parco privato. Credo che oggi di fronte ci sia di il Four Seasons Hotel. Un giorno vidi una squadra di operai e imbianchini che restauravano e ridipingevano il muro, direi dello stesso colore della foto che ho inserito. Fecero un ottimo lavoro, il colore prescelto era perfettamente fiorentino.

Ripassando per di là solo pochi giorni dopo vidi che il bel muro era stato attaccato probabilmente da un ragazzo sessualmente represso che, preso da un attacco di grafomania perniciosa, aveva scritto delle grandi lettere cubitali nere:

W LA F… (vedete, ancora son timido, ho paura di scrivere la parolaccia, anche se non credo all’inferno)

Mi domandai subito: ma chi era stato a deturpare quel bel muro? Di certo il padrone che aveva speso tutti quei soldi per rimetterlo a posto sarà stato furioso.

Ripassai dopo alcuni giorni e scoprì una nuova scritta propria sotto la prima:

MALEDUCATI

Ma la conversazione fra sconosciuti non era finita lì, infatti dopo non molto il grafomane dovette aggiungere la sua.

MEGLIO MALEDUCATI CHE BUCHI (i fiorentini sanno la giusta pronuncia)

Non conosco gli sviluppi della storia, ma non sarei sorpreso d’apprendere che il povero proprietario del muro fu ricoverato in una clinica.

Fausto Braganti

PS: ho trovato la foto del muro di Borgo Pinti nell’internet, Google Maps.

Tuchan, 21 marzo 2018

ftbraganti@verizon.net

 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 

 Presentazione del libro M’Arcordo…

 

 

 

 

h1

035 L’album delle fotografie, ricordo del Grand Tour in Toscana

June 30, 2017

Alla fine dell’ottocento e all’inizio del novecento possedere una macchina fotografica era non solo un lusso ma un peso. Immaginate andare in giro con una gran macchina fotografica a soffietto e scatole di negativi di vetro.

scatole di negative di vetro

Poi venne la Kodak e fu l’inizio d’una rapida evoluzione fino ai tempi nostri e a dei supertelefonini superdotati che fanno tutto, meno che il caffè.

 

Molti viaggiatori volevano riportare a casa ricordi dei luoghi che avevano visitato per poi farli vedere a parenti amici. Nelle grandi città c’erano negozi dove potevano scegliere e comprare delle fotografie che poi venivano raccolte in un album. Alinari aveva uno di questi negozi, mi pare in piazza degli Strozzi, fino alla fine degli anni sessanta. Inoltre per molto tempo la qualità delle stampa tipografica delle fotografie rimase di povera qualità. Popolarissime erano le immagini stereoscopiche che avevano l’effetto tridimensionale. 

apparato stereoscopico

 

 

Tanti anni fa esplorando gli scaffali polverosi d’un negozio di libri vecchi a Cambridge (quello negli USA) scoprii uno di questi album, memoria d’un viaggio in Italia direi fine ottocento. Il viaggiatore/trice che aveva selezionato quelle immagini era stato/a a Firenze e in giro per la Toscana.

pagina dell’album fotografico.

 

Mi rattristo pensando che qualcuno decise di buttar via quell’album, la memoria degli altri non interessa. Per un po’ di tempo l’ho salvato, ma di certo verrà un giorno che puliranno la mia cantina.

Marblehead, 30 giugno 2017

Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net

Ho finito di scrivere un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus” La storia si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849.   “In tempo di guerra non si perde tempo” Ora sto cercando di pubblicarlo, cerco un agente letterario e un editore. Sembra proprio che nessuno sia interessato. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei noi nostri eroi, questo è il link al mio blog:

https://faustobraganti.wordpress.com/

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro.

h1

034 1951, Cadillac piena di melangole, la bella ragazza non assomiglia Babbo Natale

December 19, 2016
una Cadillac piena di melangole

una Cadillac piena di melangole

Non è una cartolina di Natale tradizionale, magari dal significato oscuro, ma penso che il mi’ babbo avrebbe capito subito e sorriso soddisfatto.

Il mi’ babbo mi raccontava che quando lui era piccino (prima della Grande Guerra) in casa sua a San Leo d’Anghiari le celebrazioni del Natale erano inesistenti, eccetto il gran pranzo. Non c’era il presepio, e tantomeno l’albero di Natale ancora una tradizione d’oltralpe sconosciuta. La vigilia di Natale (di questo non son sicuro forse era per la Befana, per il Ceppo} si radunavano tutti in cucina e il nonno Barbino (il babbo del mi’ babbo) tirava fuori da una bisaccia le melangole (le mele d’Angola, ovvero le arance) e le rotolava sul pavimento e il mio babbo e mio zio (suo fratello più grande) cercavano di prenderle per poi mangiarle. Che scorpacciata! Poi dovevano aspettare un altro anno. Le bucce non venivano buttate via, la nonna le riusava per far qualcosa, ma il babbo non si ricordava cosa.

La ragazza con la Cadillac non passò mai per San Leo, quella si sarebbe stata una gran festa. 

Marblehead, 19 dicembre 2016

Fausto Braganti

PS: foto d’archivio  internet (Shorpy), probabilmente in Florida nel 1951.

ftbraganti@verizon.net

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 

 Presentazione del libro M’Arcordo…

 

 

 

 

h1

033 1969, Sansepolcro visto da Anghiari, foto di Piero Acquisti

September 18, 2016
La Dritta del Ponte fra Anghiari e Sansepolcro

La Dritta del Ponte fra Anghiari e Sansepolcro

Tanya ha ritrovato questa cartolina fra carte varie di famiglia. Io l’avevo inviata ai miei futuri suoceri americani, che ancora non avevo incontrato; era l’estate del 1969.

Sapevo che mio suocero era appassionato di fotografia, quindi scelsi questa foto della valle con Sansepolcro, volevo fare una buona impressione, di uno che di fotografia se ne intende, ma poi la foto non era la mia.

Piero Acquisti è un amico ed anche un bravissimo fotografo, e un maestro in camera oscura, un’arte in via d’estinzione. Spesso usavo delle sue foto come cartoline, di gran lunga migliori di quelle che si trovavano in cartoleria. Se nel 1969 l’avessi mandata come un allegato ad una e-mail di certo non l’avrei mai e poi mai ritrovata.

Questa con gli anni si è rovinata, forse ci si era incollato qualcosa, ecco la striscia bianca. Ma per fortuna la “dritta del ponte” si vede in tutta la sua gloria.

Marblehead, 18 settembre 2016

 

Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 

 Presentazione del libro M’Arcordo…

 

 

 

 

h1

032 2016-02-20, Kilroy, ci sono anch’io! (ovvero quelli che stanno dietro la persiana).

February 21, 2016

032  2016-02-20, Kilroy, ci sono anch’ioIn meno d’una settimana il nostro gruppo (Sansepolcro… per chi ama rinascere), ha raccolto ben 2661 adesioni e continua a crescere mentre sto scrivendo. Davvero una gran prova d’affetto e di fiducia da parte di tanti. Penso che il malvagio intento dell’hacker ha ottenuto il risultato opposto a quello da lui sperato, invece di annientare il gruppo lo ha fatto rinascere ancora più forte e vigoroso. La Fenice non deve esser mai sottovalutata!

Ma chi sono queste 2661 persone? Mi viene in mente una processione. Ci sono quelle in prima fila, quelle che portano in alto i crocifissi, gli stendardi, le bandiere, quelle con in mano le torce, quelle che si uniscono nel coro delle preghiere e quelle che seguono in silenzio, ma ne vogliono esser parte, che non temono di farsi vedere. Ci sono poi quelle in piedi ai lati della strada che seguono in silenzio quelli che sfilano, nel loro sguardo non capisci se c’è un senso di approvazione o di critica. Infine ci son quelli che stanno dietro le persiane; direi che la grandissima parte dei membri, considerando il numero degli interventi ricevuti, rimangano ad osservare attraverso le fessure, in silenzio. Sortite fuori, gridate:

“Ci sono anch’io!”

Son certo che avete tante storie e fotografie da condividere con noi tutti, vi aspettiamo.

Per quanto mi riguarda diciamo che esco dalla processione. Questa volta sarò io uno di quelli che osserverà la gente che passa da dietro la persiana, almeno per un po’ di tempo, fin quando non avrò finito il progetto in cui sto lavorando.

Conto di limitare anche i miei interventi su Facebook con solo fotografie attraverso Istagram e commenti politici, inerenti la campagna elettorale americana.

Citte, citti, ve voglio bene e m’arcomando fate i boni. 

PS: il disegno in alto fa parte del folclore americano, Kilroy was here. Durante la II Guerra Mondiali i soldati americani amavano tracciarlo ovunque per dimostrare che loro erano arrivati prima. Si racconta che Stalin, a Postdam per firmare l’accordo di pace, aveva un gabinetto privato solo per lui, aveva il terrore degli attentati, giustamente, si era fatto molti nemici. Un giorno dopo aver espletato i suoi bisogni, ritornò nella sala della riunione e rivolgendosi a Truman: “Ma chi è Kilroy?” Non si sa cosa rispose Truman, ma poi sarà vera?

 

Marblehead, 20 febbraio 2016

© by Fausto Braganti l’immagine non può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’autore.

Marblehead, 20 febbraio 2016

Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 

 Presentazione del libro M’Arcordo…

 

 

 

 

h1

031 1460-1490, Piero della Francesca rivisto da Leonardo da Vinci

February 6, 2016
Il Cristo Vitruviano

Il Cristo Vitruviano

In questi ultimi giorni riguardando una buona riproduzione delLa Resurrezione di Piero della Francesca ho fatto una costatazione sorprendente, ma che questa sia la prima volta che la vedo o meglio: che la noto? Ed il pensiero che forse non l’avevo vista, nonostante le centinaia di volte che sono andato al museo, mi ha scoraggiato, ma solo un poco, mi son consolato col dirmi: meglio tardi che mai ed alla fine quello sguardo mi ha fatto trovare la luce, almeno la mia.

Nella sala del museo di Sansepolcro l’affresco del Cristo Risorgente è alto sul muro direi almeno 3 metri e quegli occhi fissi che mi guardano imperiosi dall’alto verso il basso sono forse a 5-6 metri, e son di sbieco. Considerando poi che mi piace sedermi sulla panca per contemplarlo in pace quest’angolo è ancora più accentuato. Ammirando e concentrandomi sulLa Resurrezione, come se fosse alla mia altezza, faccia faccia, è stata una rivelazione. L’ho percepita, l’ho sentita ancora più vicina come non l’avevo mai sentita. Mi han narrato la storia che un tempo, quando l’affresco, sempre nello stesso muro di oggi, era ancora in quello che era il comune, spesso i viaggiatori (a quei tempi non c’erano turisti) si facevano spostare un tavolo per poi salirci ed ammirarlo guardando quel Cristo direttamente negli occhi. Che Huxley sia stato uno di quelli?

L’immagine di Cristo Risorgente che mi guarda ogni volta che accendo il computer mi ha incuriosito anche in un’altra maniera, ma Leonardo conosceva questo lavoro? Che forse Luca Pacioli gli portò un schizzo? Lui disegnò il suo Uomo Vitruviano circa 30 anni dopo. Ma forse la risposta è semplice, come suggerisce l’amica Giuliana, ambedue avevano letto il trattato di Vitruvio e raggiunto simili conclusioni, indipendentemente.  La ricerca delle proporzioni ideali era certo un tema che appassionava tanti. Questi cercavano di ipotizzare delle regole geometriche precise che dessero l’armonia, ci doveva pur essere una regola, una formula. L’Umanesimo stava fiorendo, i suoi frutti sarebbero presto maturati.: il Rinascimento non erano lontano.

Ho pensato, ho speculato cercando una similitudine fra i due lavori, e mi pare che ci sia, forse sarà solo una coincidenza.

Per finire faccio una proposta oscena: quando gli attuali lavori di restauro saranno terminati che si tolga la panca e che sia costruito un semplice ponte che permetta al visitatore di salire al livello del Cristo Risorgente a 10 – 15 metri di distanza per poterlo guardare direttamente negli occhi, alla sua altezza. Semplice eh?

Tempo addietro scrissi sul mio blog il “M’Arcordo… due occhi e un piede”. Era un po’ la storia di come vedevo la Resurrezione, oggi ho aggiunto Leonardo.

105 M’Arcordo… due occhi e un piede,

Marblehead, 6 febbraio 2016

Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di copertinaSansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 

 Presentazione del libro M”Arcordo…

E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/

h1

030 1934, ma quanti saranno stati quelli che facevano all’amore?

February 4, 2016
1934 Sansepolcro

1934 Sansepolcro

Amèlie (Audrie Tautou dagli occhi grandissimi) in una scena dell’omonimo film, guardando Parigi dall’alto e un po’ sconsolata, si domanda “Ma quanti saranno quelli che fanno l’amore in questo momento?” e lei non ha nessuno.

Son certo che anche a Sansepolcro quel giorno del 1934 c’erano quelli che sotto quei tetti facevano all’amore. Forse era una calda domenica pomeriggio. Le macchine in circolazione erano poche in quei giorni, ma in questa immagine non ne vedo nessuna e neanche un carro.

Mi piace analizzare, leggere le foto, studiarne la storia che ci raccontano ed immaginare anche quello che non si vede. So solo che è del 1934, forse viene da un libro e non ricordo chi l’ha mandata. Lo/a ringrazio.  

  • 1) Collegio Regina Elena, sembra ancora in costruzione, ma quando furono terminati i lavori?
  • 2) Piazzone, per secoli il Campo Boario, hanno già piantato gli alberi, diventerà poi un giardino. Ancora non c’è il cinema Iris. Più giù, lungo il viale del Stazione mi pare che si intraveda la ciminiera della distilleria proprieta’ della Stock di Trieste, credo che si chiamasse Distilleria Biturgia. Chi se lo ricorda?
  • 3) Il bastione della cannoniera è ancora intero, non hanno ancora abbattuto il lato nord delle mura per raddrizzare le futura Tiberina 3bis (ma c’era anche la Tiberina 2bis? Io non l’ho mai vista.)
  • 4) Porta del Castello, ancora non è stata abbattuta. Ci dovrebbe essere il Monumento ai Caduti ma non riesco a distinguerlo fra gli alberi.
  • 5) Zona San Leo, mi pare che ci sia il cancello della strada privata di Luigi Fatti che portava alla villa.
  • 6) Via dei Filosofi, il muro che poi delimiterà lo stabilimento Buitoni non è stato ancora eretto
  • 7) Il primo molino sulla Reglia, oggi in completo sfacelo.
  • 8) Le dimensioni dello stabilimento son molto ridotte, la grande espansione delle strutture penso che vennero poco prima della guerra. Ancora è ancora circondato da campi coltivati, niente muri.
  • 9) Inizio di Via Giovanni Buitoni, mi pare che le mura siano già state abbattute, chiaramente visibile il giardino Pier della Francesca, e l’albero più alto sulla sinistra, la sequoia. Ma come fecero quelle sequoie ad arrivare al Borgo?
  • 10) Ospedale e sanatorio per i malati cronici.
  • 11) Il garage del macchine Buitoni, quello del Giommoni ed altri autisti. Di certo c’era la Lancia Artena nera del Sor Marco. Lo spaccio aziendale è sulla sinistra dell’edificio’
  • 12) Quella che diventerà la Tiberina 3bis ancora ha il tracciato originale, non è stata ancora raddrizzata.

Conto molto sul vostro aiuto nel ricostruire quello che non so e quello che non ho detto. Cosa sapete della foto e da dove viene? Nel 1934 di aerei ce n’erano pochi. Pensate che facesse parte del materiale promozionale della Buitoni?

Questa una foto di Audrie Tautou scattata da Tanya a New York nel 2003, Se fosse stata in quell’aereo avrebbe pensato la stessa cosa? Di certo non e’ Parigi.

Audrey Tautou, NYC 7/7/03 by Tanya Braganti copyright Tanya Braganti 917-923-7668

Audrey Tautou, NYC 7/7/03
by Tanya Braganti copyright Tanya Braganti
917-923-7668

Marblehead, 4 febbraio 2016

Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net

 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di copertinaSansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.

 Presentazione del mio libro M’Arcordo…

E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/

h1

029 1968-01-28 una fumata al Baglioni.

January 13, 2016
quel giorno difendevo il mio titolo di Gran Pipaiolo.

quel giorno difendevo il mio titolo di Gran Pipaiolo.

Una volta si fumava sempre e dappertutto, si fumava persino la pipa nei saloni del Grand Hotel Baglioni a Firenze ed eravamo in tanti a farlo, roba da maschera antigas.

Quando andavo all’università l’imponente ed elegante facciata del Baglioni mi salutava ogni volta che arrivavo a Firenze. All’inizio degli anni sessanta alla stazione c’erano ancora i fiacre neri che cercavano invano di far concorrenza ai taxi.

Da povero studente traversare la porta d’un hotel elegante come quello sembrava una meta irraggiungibile.

Ma poi venne un giorno… ma andiamo per ordine.

Io fumavo la pipa, e diciamo che la fumo ancora, con moderazione.

Sandro Corsellini era titolare dell’omonimo negozio di pipe in via Panzani, a circa 50 metri dall’hotel traversando la strada. Sandro era anche attivo, per ovvie ragioni, nel Club della Pipa da poco nato che organizzava gare fra fumatori a livello regionale in tutt’Italia. Gino Cervi ne era il presidente. Le regole erano semplici, ogni fumatore riceveva una bustina con tre grammi di tabacco (la quantità di tre sigarette) e due fiammiferi. Avevamo due minuti per accendere la pipa, e via. Una gara che andava contro tutte le regole, di solito vince sempre che ci impiega meno tempo, in questa il vincitore era quello che riusciva a tenere la pipa accesa più a lungo.

Quella domenica pomeriggio della fine di gennaio del 1968 varcai il gran portone del Grand Hotel Baglioni per la prima volta, mi sentivo importante. Infatti quel giorno ci fu la seconda, o forse era la terza, edizione del campionato toscano di pipa che si sarebbe svolto in uno dei saloni dell’hotel, con stampa e fotografi presenti. In quell’occasione difendevo il titolo, avevo vinto la gara precedente con una fumata di 91 minuti, vinsi anche in questa occasione con un tempo di 93 minuti. Ero ufficialmente il campione della Toscana con tanto di fotografia nel La Nazione. Una sera camminando per via dei Servi un signore mi fermò e mi disse: “Ma lei è il gran pipaiolo!” ma non mi chiese l’autografo.

Due giorni dopo quella domenica ci fu la prima dimostrazione studentesca, con scontri in Piazza San Marco, era iniziato il ’68.

Sono arrivato al Grand Hotel Baglioni come ospite per la prima volta nel 1976 e le mie visite si son ripetute regolarmente fino al 1994. Ho solo bei ricordi d’una squisita e professionale ospitalità. Diciamo che di questi tempi viaggio molto di meno.

Conto di venire a Firenze per il 4 novembre, per le commemorazioni dei 50 anni dell’alluvione.

P.S. Nel febbraio del 2003 Pascale ed io andammo a Firenze per alcuni giorni. Una mattina mentre si camminava dalle parte di Santa Croce, mi fermai davanti ad un piccolo negozio con delle pipe in vetrina. E indovinate chi vidi dietro il banco? Sandro Corsellini! Questo appena mi vide, dopo avermi chiamato per nome, mi venne incontro abbracciandomi. Pascale sapeva ben poco di quel mio lontano passato di Gran Pipaiolo e rimase sorpresa dalla inaspettata e calorosissima accoglienza da parte di questo sconosciuto. Ricordammo il passato e lui tirò giù da uno scaffale un volumone con la raccolta rilegata della rivista del Club della Pipa degli anni sessanta e mostrò varie foto di quando avevo vinto. E come spesso dice Pascale: “Non smetti mai di sorprendermi”.

P.P.S. Nel novembre del 2006 durante un’altra visita a Firenze, Bernardo Monti organizzò per

la gran fumata a Fiesole

la gran fumata a Fiesole

me una cena fumogena in un ristorante sopra Fiesole ben fornito d’una stanza climatizzata e con aspirazione rapida del fumo. Fu un’occasione per rivedere ancora Sandro Corsellini, appena intravedibile alla mia sinistra e per conoscere una comunità di fumatori che mi accolse con calorosa e fumosa amicizia. Dopo quella serata ero così affumicato che credo non fumai per un mese.

 

Marblehead, 13 gennaio 2016

Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net

 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015. https://www.youtube.com/channel/UCIv_Swz8a2By9GgwY0QKqLw/videos

 

E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/

h1

028 1960-63, corteo del Palio della Balestra

January 3, 2016

Questa volta son un po’ confuso, non son sicuro della data di queste foto, anche se le ho ricevute dalla stessa persona, che compare in tutte le tre immagini, penso che siano di anni diversi. Lei non se lo ricorda. 

IMG_0748 (2)

In questa prima ci son anch’io nel gruppo di balestrieri davanti alla porta della pretura. Io ho cominciato a tirare nel 1961.

La scritta tedesca “… for Stalin” è ancora chiaramente leggibile. I lavori di restaurazione con l’apertura di nuove porte andarono avanti per anni. L’ufficio postale in fondo a destra del palazzo è chiuso, normale, è domenica.

IMG_0745

Questa è l’immagine che mi confonde, sarebbe precedente. Il grande striscione sotto l’Arco della Pesa inneggia “W. PRESIDENTE F… “e per il resto che non si vede è facile intuire che saluta Fanfani, presidente del consiglio. Questi aveva assunto la carica nel luglio del 1960, dopo la caduta del governo Tambroni. Mi sembra di ricordare che venne proprio per il Palio di quell’anno ed io facevo lo sbandieratore. Fanfani era anche intervenuto al Circo Massimo a Roma, decorando i vincitori, in occasione d’un Palio eccezionale in occasione dei Giochi Olimpici.

L’arco all’inizio di via della Firenzuola è stato già abbattuto, mentre le finestre della facciata dell’allora comune, poi diventato museo, non sono state ancora tamponate. 

IMG_0742 (2)

I notabili in Piazza Torre di Berta son pronti ad assistere alla gran tenzone. Molti di quelli in prima fila sono di Gubbio. L’ultimo in fondo alla fila a sinistra è il Mosconi, donzello comunale.

Ringrazio Leda Vaglini, la damigella con le tracce lunghe seduta in prima fila, che mi ha fatto avere queste immagini.

Marblehead 3 gennaio 2016

ftbraganti@verizon.net

Facebook: Fausto Braganti

Skype:       Biturgus (de rado)

Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.

Presentazione del libro M’Arcordo…

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/

h1

027 1920 circa, Aldous Huxley e D.H. Lawrence da qualche parte in Valdarno

October 12, 2015

Credo che anche D. H. Lawrence (a destra) deve essere stato a Sansepolcro per vedere la

Aldous Huxley a sinistra e D.H. Lawrence

Aldous Huxley a sinistra e D.H. Lawrence

Resurrezione. Ma ci andò con il suo amico Aldous Huxley? Questa foto degli anni 20 fu scattata quando Huxley lo andò a trovare mentre era in vacanza da qualche parte nel Valdarno.

È probabile che i due abbiano parlato anche di Piero della Francesca. 

Huxley nacque nel 1894 in una delle grandi famiglie intellettuali inglese ed era nipote di famoso biologo Thomas Henry Huxley, amico e belligerante sostenitore di Darwin e delle sue teorie, nonché appassionato di Garibaldi e del Risorgimento Italiano. Fu forse questo amore per l’Italia, che si respirava in famiglia, che ebbe una forte influenza su Aldous bambino.             

Nel primo dopoguerra iniziò a viaggiare per l’Europa e l’Italia era la sua destinazione preferita. La sua generazione seguiva ancora la vecchia tradizione britannica del “Grand Tour”, almeno quelli che se lo potevano permettere. La sua era la generazione sopravvissuta alla Grande Guerra, che magari in trincea aveva riletto i grandi poeti romantici come Byron, Shelley and the Brownings, magari sognando che un giorno non lontano avrebbe liberamente traversato la Manica e dopo le Alpi raggiungere la loro agognata meta: l’Italia “… das Land, wo die Zitronen blühn” (la terra dove fioriscono i limoni) come Goethe l’aveva descritta più di cent’anni prima.

Immagino che Huxley fosse stato un assiduo frequentatore della National Gallery di Londra, dove aveva di certo scoperto ed ammirato “Il Battesimo” e “La Nativitá” di Piero della Francesca. Va ricordato, e secondo me importante nel contesto di questa narrazione, che la riscoperta e la rivalutazione di Piero era iniziata verso la metà dell’Ottocento e rimaneva ancora limitata ad un gruppo molto ristretto di studiosi ed intellettuali. Huxley era certo parte di questa élite, e nel suo viaggiare in Italia volle includere i luoghi in cui avrebbe potuto ammirare i lavori di Piero. Di certo aveva letto Austin Henry Layard, viaggiatore ed esploratore che s’era avventurato a Sansepolcro; era stato forse lui, con i suoi scritti, quello che gli aveva indicato la via: sarebbe questa la prova che c’è sempre un libro che ne precede un altro?

Dopo quell’epico viaggio agli inizi degli anni 20, rientrato in Inghilterra, nel 1925 pubblicò “Along the Road”; non voleva essere un saggio ma piuttosto una raccolta di commenti, impressioni ed emozioni del viaggio. Questo fu un libro importante per tutta una generazione di intellettuali anglo-americani fra le due guerre. Qui si inserisce anche la storia di Anthony Clarke e del cannoneggiamento interrotto di Sansepolcro. Non so se venne mai tradotto in italiano.

Questo suo fortunato incontro con Piero lo inspirò a dedicare un capitolo intero del suo libro al Cristo Risorgente: “The Best Picture in the World”. Lo chiama “Il Miglior Dipinto nel Mondo” per poi subito dopo affermare per primo che in fondo è un’espressione un po’ ridicola. Non andrò nei dettagli di questa analisi, si può forse sintetizzare che ogni esperienza estetica è del tutto soggettiva, che nel suo caso si basa sulla semplicità ed onestà del lavoro e delle emozioni che fa provare. L’artista deve essere onesto e Piero ne è un esempio. In fondo molti altri ben noti artisti, fa riferimento anche a certi musicisti, sono solo dei ciarlatani che vendono fumo, e son pieni di luoghi comuni. La ragione perché le masse li ammirano è perché i loro lavori sono facilmente raggiungibili e superficialmente piacevoli. In fondo c’è in Huxley uno punto di chiara snobberia intellettuale. Si sente parte d’un élite, se ne vanta e vuol rimare tale.

E forse fu proprio questa snobberia intellettuale che spinse molti altri a seguire l’itinerario pierfrancescano in quegli anni fra le due guerre, si volevano sentir parte di questa casta privilegiata capace d’apprezzare il Bello. Loro non si sarebbero accontentati di vagare per le sale degli Uffizi o dei Musei Vaticani.

They would take the long way, not always the easy way.

itinerari pierfracescani

itinerari pierfracescani

Alcuni anni fa, in una delle migliori librerie di Cambridge, vicino a Boston (USA), quasi davanti all’ingresso principale dell’Università di Harvard, trovai in uno dei tavoli meglio esposti, una pila di libri la cui copertina attrasse subito la mia attenzione: la Madonna del Parto. Il titolo era promettente: “The Piero della Francesca Trail” (Itinerario Pierfrancescano). Naturalmente mi son messo subito a sfogliarlo e poi non ho saputo resistere alla tentazione: lo dovevo comprare, e così feci. L’autore era Sir John Pope-Hennessy, uno dei grandi studiosi della pittura del Rinascimento Italiano, a suo tempo direttore del Victoria and Albert Museum di Londra ed a lungo collaboratore del Metropolitan Museum di New York per poi ritornare a Firenze dove è morto. Il piccolo libro elegante con delle ottime riproduzioni a colori ha solo circa 80 pagina, e la prima parte ripropone per intero il famoso capitolo “The Best Picture” dal libro “Along the Road” di Aldous Huxley. Lo definirei un tascabile di lusso, considerando anche il prezzo.

Lo stesso Sir John Pope-Hennessy ci racconta che fu dopo aver letto “Along the Road”, decise d’andare fino a Sansepolcro. Mi domando se anche lui da Arezzo prese il famoso “Appennino”, che Huxley aveva a suo tempo definito un trenino da operetta.

E che il pellegrinaggio continui con le nuove generazioni.

PS: a proposito di Aldous Huxley: nel 1932 divenne poi molto famoso con la pubblicazione di  Brave New World, In quegli anni si trasferì ad Hollywood.

Negli anni cinquanta il fotografo Philippe Halsman iniziò uno strano progetto: convincere personaggi famosi a farsi ritrarre saltando.

Aldous Huxley fu uno di quelli, come d’altronde Marylin Monroe.

The jumping Aldous Huxley by Phillip Halsmen

The jumping Aldous Huxley by Philippe Halsman

 

Marblehead 12 ottobre 2015

 ftbraganti@verizon.net

Facebook: Fausto Braganti

Skype:       Biturgus (de rado)

 Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015. 

 presentazione libro, 25 aprile 2015

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/