Una breve storia di non molta importanza e che abbisogna un po’ d’immaginazione e son certo che non vi manca.
Io son cresciuto in un tempo lontano in cui non si bisbigliare mai la parolaccia, bastava leggerla scritta in un muro e questo era sufficiente per andare direttamente all’inferno.
Diciamo pure che col tempo e crescendo la parolaccia ebbe una lenta evoluzione, ma non perse minimamente il suo potere magico di far emergere grandi emozioni, soprattutto per il gran mistero che ancora la circondava.
Quando sono andato all’università a Firenze agli inizi degli anni ’60 trovai una camera in Borgo Pinti, dalla mia finestra vedevo la cupola della sinagoga. Ci rimasi due anni.
Spesso studiavo con un amico che abitava dalle parti di piazza Savonarola, quindi risalivo Borgo Pinti per andare da lui. Bella casa e la su’ mamma ci preparava sempre delle merende favolose.
Poco prima di raggiungere i viali c’era sulla destra un lungo muro scalcinato di recinto a un grande orto o parco privato. Credo che oggi di fronte ci sia di il Four Seasons Hotel. Un giorno vidi una squadra di operai e imbianchini che restauravano e ridipingevano il muro, direi dello stesso colore della foto che ho inserito. Fecero un ottimo lavoro, il colore prescelto era perfettamente fiorentino.
Ripassando per di là solo pochi giorni dopo vidi che il bel muro era stato attaccato probabilmente da un ragazzo sessualmente represso che, preso da un attacco di grafomania perniciosa, aveva scritto delle grandi lettere cubitali nere:
W LA F… (vedete, ancora son timido, ho paura di scrivere la parolaccia, anche se non credo all’inferno)
Mi domandai subito: ma chi era stato a deturpare quel bel muro? Di certo il padrone che aveva speso tutti quei soldi per rimetterlo a posto sarà stato furioso.
Ripassai dopo alcuni giorni e scoprì una nuova scritta propria sotto la prima:
MALEDUCATI
Ma la conversazione fra sconosciuti non era finita lì, infatti dopo non molto il grafomane dovette aggiungere la sua.
MEGLIO MALEDUCATI CHE BUCHI (i fiorentini sanno la giusta pronuncia)
Non conosco gli sviluppi della storia, ma non sarei sorpreso d’apprendere che il povero proprietario del muro fu ricoverato in una clinica.
Fausto Braganti
PS: ho trovato la foto del muro di Borgo Pinti nell’internet, Google Maps.
Tuchan, 21 marzo 2018
ftbraganti@verizon.net
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile
Presentazione del libro M’Arcordo…