Archive for June, 2015

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070 2015-06-25, Marblehead, “Buongiorno Federico!”

June 25, 2015
Federico da Montefeltro di Piero della Francesca.

Federico da Montefeltro di Piero della Francesca.

Questa mattina sono andato in biblioteca qui a Marblehead ed avevo tre borsoni pesanti pieni di libri da donare. In casa ci ne son sempre troppi, rischio d’essere sfrattato.

In questa nostra epoca di transizione dalla carta stampata al digitale sono in tanti quelli che vogliono alleggerire gli scaffali. Si portano i libri alla biblioteca, ce ne sono delle vere e proprie montagne, ed che ogni paio di mesi si organizza una svendita di tutti questi volumi ricevuti.

“Buon giorno Federico!”

Ecco chi mi aspettavo sopra una pila di scatole piene di libri. Non si è rigirato e non mi ha neanche risposto, vorrei tanto veder com’era dall’altra parte.

Federico spera di trovare una famiglia generosa che lo ospiti in un prossimo futuro, almeno per un po’.

 Marblehead, 25 giugno 2015

 

Il mio blog di memorie: M’Arcordo… http://biturgus.com/.

Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…” che si trova in tutte le librerie a Sansepolcro

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022 2015-06-25 Happy Birthday George!

June 25, 2015
George Orwell ad Hampstead

George Orwell ad Hampstead

Happy Birthday George!

Oggi sarebbe stato il suo 102simo compleanno. Ma forse sarebbe meglio dire: Happy Birthday Eric! Infatti il suo vero nome era Eric Blair.

Una domenica dell’autunno del 1968, ero arrivato a Londra da poco, comprai “The Times” che in confronto alla Nazione era enorme, ci sarebbe voluto una settimana per leggerlo tutto. Proprio in quel numero c’era una lunga recensione sui quattro tomi appena pubblicati, una raccolta di vari scritti, articoli e saggi di George Orwell.

A dieci anni avevo letto un fumetto di propaganda antisovietica del “La Fattoria degli Animali”, di certo pubblicato dalla Democrazia Cristiana. Mi piacque tanto, penso d’averlo ancora da qualche parte in soffitta. Lessi poi, ed ero all’università, “1984” in italiano.

Il giorno dopo aver letto l’articolo sul Times andai a comprare “1984” e lo lessi avidamente, ero soddisfatto, lo potevo leggere in inglese; quello fu solo l’inizio. Infatti nei due anni che seguirono lessi metodicamente tutti i suoi romanzi e saggi (sino allora pubblicati) che aveva scritto. Non mi potevo permettere i quattro volumi, troppo cari, un quinto del mio stipendio d’un mese. Li comprai poi (1970), il giorno prima di partire per gli Stati Uniti.

Mi misi anche a girare per Londra per scoprire i luoghi dove aveva vissuto e lavorato, come la libreria nella piazza di Hampstead con la lapide.

Cosa posso dire? Orwell ha influenzato il mio pensiero, e mi ha insegnato ad oppormi ad ogni forma di totalitarismo demagogico, di destra e di sinistra, politico, economico e religioso che si avvale dell’ignoranza della massa. 

Per questo lo rispetto e di certo l’avrei voluto incontrare and have a cup of tea with him. Ho una critica da fare: non mi piacciono i suoi baffetti sottili, come quelli d’un barbiere d’altri tempi.

Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro.

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E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/

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021 1940-06-23 Hitler in Paris

June 23, 2015
Hitler in Paris

                         Hitler in Paris

Today, 75 years ago, Hitler went to Paris, the visit lasted 3 hours. The France’s surrender had been officially formalized in a railroad car in Compiegne Forest. After this ceremony, Hitler summoned Albert Speer, the architect, and told him his intention to visit Paris.

Speer (at Hitler’s right) wrote in his best seller “Inside the Third Reich” (1970) a detailed chronicle of that historical visit. Hitler was mostly interested in the architecture of the city. He wanted Speer to have an inspiration, to go back to Berlin and to make it more beautiful and monumental.

Speer told us nothing about lunch. Did they eat in Paris? Probably not. If Goering had been there probably would have booked a private dining room at La Tour d’Argent and certainly inspected that mythical wines cellar.

Never trust a teetotaler vegetarian who does not smoke.

 

Fausto Braganti

I have recently published the book “M’Arcordo… (in Italian)

My memories blog M’Arcordo… www.biturgus.com/ in Italian)

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069 2015-06-17, Marblehead, tramonto sul porto

June 19, 2015
tramoto sul porto di Marblehead

tramonto sul porto di Marblehead

Ero a cena con amici e proprio davanti a me avevo la veduta del porto di Marblehead. Il cielo era coperto e grigio. Quando ci hanno chiesto dove preferivamo accomodarci abbiamo scelto la sala, forse nella terrazza sarebbe stato un po’ fresco con il vento che veniva dal mare.

Ho già scritto su Marblehead dove abito io ed anche sul suo porto che cambia sempre a secondo della stagione e della luce del giorno.

Non voglio ripetermi, diciamo che questa foto è solo un’esperienza luminosa, mi son trovato al momento giusto nel luogo giusto, infatti…

Mentre mangiavo d’improvviso ho notato che un’ondata di luce, del sole al tramonto dietro alle mie spalle, ha tagliato fra le nubi ed ha colpito l’altra sponda del porto, the Neck. I raggi radenti illuminavano con toni dorati le case di fronte con riflessi nell’acqua e tutte quelle barche ne erano il perfetto corollario.

“Che luce!”

Ho esclamato, sapevo che era questione di minuti, dovevo catturarla. Son balzato in piedi, son corso nel terrazzo ed ho scattato 6 foto in sequenza che poi ho riattaccato assieme per creare un’immagina panoramica.

Eccola.

 

Marblehead, giugno 2015

 

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064 2010-08-04, Paris, Musée de l’Armée, la corazza sfondata

June 18, 2015
la corazza sfondata

la corazza sfondata

18 giugno, oggi è il duecentesimo anniversario della battaglia di Waterloo.

Il corazziere a cavallo napoleonico non seppe mai come andò a finire. Per lui, dopo che quella palla di cannone l’aveva preso in pieno, esser stato vincitore o vinto non aveva alcun significato.

Lui rimarrà un Cuirassier Inconnu. Non gli fecero nessun monumento, e non fu insignito della médaille de Sainte-Hélène, Quello che è certo è che ci fu chi attese invano il suo ritorno.

Lo posso immaginare nella prima ondata di una di quelle epiche cariche, spada sguainata, guidata del Marchal Ney, come descritte da Victor Hugo nei Miserables.

Hugo descrive anche il dopo della battaglia, le bande di “sciacalli” che aspettavano la fine per derubare i morti ed i feriti. Si parla di più di 50,000 caduti fra i due eserciti, di scarpe e di stivali ce n’erano tanti. La corazza sfondata non credo avesse alcun valore e forse proprio per questa fu lasciata sul campo con quello che rimaneva del corazziere.

Oggi è in una bacheca nel Musée de l’Armée, Hôtel des Invalides, a Parigi ed ancora desta sorpresa ed orrore.

Ma chi era quel corazziere? E chi fu l’inglese che accese quella miccia che fece volare quella palla? Continuo inutilmente a domandarmi.

Per me la storia non è un insieme di nomi e date, ma piuttosto un dramma in cui, in misura diversa, noi tutti siamo autori ed attori.

Scusate, la foto non è gran che, quella sala era scura ed i riflessi del vetro hanno complicato la messa a fuoco.

 

Marblehead, 18 giugno 2015

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068 2015-06-12, New York, W 24th Street London Terrace

June 17, 2015
la spazzatura di London Terrace

la spazzatura di London Terrace

C’era una volta Iaio che col suo carretto girava per le strade di Sansepolcro a raccogliere la spazzatura ed annunziava il suo arrivo con uno squillo di tromba. Nei tempi duri, quelli che ricordo io del dopo guerra, la gente di spazzatura ne produceva poca e si viveva ancora in un’era pre-plastica.

“Non si butta via mai niente fin che non puzza.” Avrebbe detto la nonna Santina parsimoniosa.

E se Iaio fosse arrivato spingendo il suo carretto nella W 24th Street a New York? Come minimo crollo mentale, ma non ci sarebbe da escludere colpo apoplettico.

London Terrace nel quartiere di Chelsea, due imponenti edifici di mattoni accoppiati che coprono un intero isolato, è un indirizzo prestigioso ed abitato da inquilini importanti che di spazzatura ne producono tanta. Quella che si vede nella foto è solo una parte, infatti sulla destra la montagna di sacchi ben allineati continuava fino all’angolo con 10th Ave. almeno altri 30 metri e tutti pieni di tesori. Si, ci son quelli che ci campano, 5 centesimi alla volta.

Addirittura questa squadra, quasi sicuramente di illigal aliens (extracomunitari, si dice che negli USA ce ne siano almeno 12 milioni, anche se alcuni affermano che siano molti di più), ha un furgone dove caricare tutti i vuoti di barattoli e bottiglie attentamente setacciati dai sacchi di plastica. I signori del London Terrace non perdono tempo nella raccolta differenziata, ci sono altri che lo faranno per loro, a loro non interessa di recuperare i 5 centesimi che hanno lasciato come deposito per ogni barattolo o bottiglia.

E nella spazzatura della gente ricca, che facilmente si stanca delle cose, chissà cos’altro trovano.

 Marblehead, 17 giugno 2015

 

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066 1982-11-21, Scendendo da Bocca Trabaria

June 16, 2015
scendendo da Bocca Trabaria

scendendo da Bocca Trabaria

“Vorrei essere li.”

Ecco cosa avevo scritto nel dietro di questa foto ritrovata ieri in un libro che non avevo finito di leggere. Nella vita ci sono gli alti e i bassi. Quel periodo fu uno di quelli bassi, raso terra. Non ricordo dove fossi, allora viaggiavo molto, quando scrissi quelle tre parole, forse Washington, ma so che ero infelice e volevo esser lungo quella strada sinuosa sulla destra che scendendo da Bocca Trabaria d’improvviso si apre sulla Val Tiberina.

Volevo tornare a casa, a Sansepolcro. Quell’immagine aveva destato in me tante emozioni e il forte desiderio di fuggire dalla realtà triste di quel momento, volevo tornare in un posto sicuro.

Quella è la stessa strada che Aldous Huxley aveva fatto, venendo da Urbino quasi cent’anni fa, per raggiungere Sansepolcro. Lui voleva vedere “The Best Picture.”. Ma nel 1982 ancora non sapevo che Huxley avesse fatto quel viaggio e tantomeno quello che scrisse. E Garibaldi ancor prima l’aveva fatta in senso contrario, lui fuggiva da quella valle insicura, piena di nemici alle calcagne.

Il potere dell’immagine, e per ognuno un valore differente.

Marblehead, 16 giugno 2015

 

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063 2013-08-10, Carcassonne, la Cité.

June 10, 2015
Carcassonne, la Cité.

Carcassonne, la Cité.

Finalmente un giorno arrivai a Carcassonne e pensai ad Anghiari.

Una volta tanto tempo fa, ero ancora all’università, venendo d’Arezzo diedi un passaggio ad un autostoppista che voleva andare ad Urbino, mi pare fosse americano. Era tanto alto che a stento stava nella mia Fiat 850. Giunti ad Anghiari fu colpito dalla mole dei bastioni ed esclamò:

“Come una piccola Carcassonne!” e dopo un breve pausa aggiunse “Ma no, questa è vera.”

Allora non compresi cosa intendeva dire, e passarono molti anni prima che, dopo la mia prima visita, capissi il significato quell’affermazione che non avevo dimenticato.

La Cité de Carcassonne, in tutta la sua coreografia medievale è fasulla, ricostruita dalla fantasiosa creatività di Eugène Viollet-le-Duc. Questi grazie alla sua amicizia con l’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, reinventò la Francia medioevale nel XIX secolo, cominciando da Notre Dame a Parigi. Ma quanto spese? Cifre enormi.

Oggi La Cité, una Disneyworld medioevale, è piena di turisti, un po’ come San Marino o Mont Saint-Michel, ma non solo. Una turista tedesca con cui mi misi a parlare fuori d’una delle porte, mi disse che lei non poteva entrare nella Cité, temeva che la presenza di tante “anime vaganti” (un’altra maniera per dire fantasmi?) l’avrebbe sopraffatta. Mah!

 

Marblehead, 10 giugno 2015

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067 2015-06-03, Salem, Stickwork di Patrick Dougherty

June 4, 2015

Salem, Stickwork di Patrick Dougherty

Salem, Stickwork di Patrick Dougherty

Diciamo che a Patrick Dougherty piace giocare con gli stecchi e lo fa, sorridendo, da almeno 30 anni e non lo fa da solo. Ha creato già circa 250 lavori di questo genere in tutti i continenti, e se anche simili nello stile son tutti differenti per adattarsi ed inserirsi armoniosamente nell’ambiente.

Anche per questo progetto “What the Birds Know” (quello che gli uccelli sanno) ha arruolato una squadra di volontari, prima per trovare e raccogliere rami ed arbusti in una zona acquitrinosa a nord di Salem e per poi creare questi specie di nidi fantasiosi e giganteschi. Che forse spera che dei pterodactyli verranno per posare e covare le loro uova?

Ho incontrato Patrick, che a 70 anni mostra una vigoria eccezionale, e l’ho visto lavorare sin dall’inizio del progetto e pareva che tutti gli assistenti piegavano e intrecciavano gli stecchi con gran gioia. Il suo sorriso è contagioso.

  

Marblehead, 4 giugno 2015

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066 2015-03-09, Boston la fortezza nel porto

June 2, 2015
George's Island, porto di Boston

George’s Island, porto di Boston

Nel porto di Boston ci sono molte piccole isola ed in una di queste, George’s Island, c’è una gran fortezza pentagonale. Lo stile militare architettonico era già vecchio quando fu progettata (1820) completamente inutile ed obsoleto quando fu terminata (1840). Giuliano di Sangallo era morto da più di 300 anni. Essendo un cinico storico mi domando: ma chi ci fece i soldi?

La fortezza fu utilizzata come un campo per prigionieri confederati durante la Guerra di Secessione e proprio di quei tempi è il fantasma della Lady in Black che ancora vaga per i camminamenti bui. La moglie d’un prigioniero, travestita da soldato unionista, si era infiltrata nella fortezza per cercare di liberare il marito. Scoperta, dopo un rapido processo, fu impiccata ed indossava un vestito nero.

Il Dott. Fratini, preso prigioniero in Tunisia, arrivò nell’isola nell’estate del 1943. La vita dei prigionieri, specialmente per gli ufficiali, non era molto dura, infatti permisero a delle famiglie italiane di Boston di “adottare” un prigioniero e potevano invitarlo per il pranzo domenicale.

E fu così che Elio incontrò Antonietta. Dopo il matrimonio si trasferirono in Umbria, non ricordo il paese, ma poi negli anni sessanta ritornarono Marblehead. Dopo la morte di Elio, Antonietta, 99 anni, è rimasta da sola nella grande casa sul porto. Le è stato proibito di guidare la macchina e di giocare in borsa e di questo non è contenta.

 

 

Marblehead 2 giugno, 2015

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