
Sansepolcro, Torre di Berta
Di certo non mi metto a scrivere la storia della Torre (quella con la T maiuscola) de Piazza, come la chiamavano i nostri vecchi, anche perché non la so. Lessi delle interessantissime pagine in un’opera del nostro prolifico prof. Attilio Brilli. Leggete i suoi libri.
Nella didascalia di questa immagine si legge Piazza Vittorio Emanuele e sembra che la Torre non abbia un nome, è solo antica. Uno degli obbiettivi dei primi nuovi amministratori del dopoguerra fu quello di fare un’epurazione politica toponomastica, ed il re fu cacciato via da piazza e dal Borgo.
Non si vede la lapide bronzea del Bollettino della Vittoria che fu apposta negli anni venti; questa sopravvisse l’esplosione ed il crollo del ’44. Io non desisto, spero ancora che un giorno, assiema a quella del vecchio monumento ai caduti, trovi una decorosa sede nel cortile interno del Palazzo delle Laudi.
La tanto amata Torre ancora oggi, anche se solo con la sua memoria, rappresenta un punto d’unione e d’orgoglio di tanti Borghesi ma non dimentichiamo che non fu da tutti amata, al contrario. Verso la fine dell’ottocento ci fu un gruppo di benemeriti cittadini che perorarono la causa del suo abbattimento. Era considerata un elemento anacronistico con quello d’una città che voleva essere moderna, di certo non avevano i mente i Balestrieri, ed era anche pericolosa in caso d’un futuro probabile terremoto. Questa era una corrente di pensiero comune in quel periodo, pensato a tutte le torri che hanno abbattuto a Bologna, turrita come San Gimignano e non solo in Italia, a Parigi spazzarono via tutte le mura e tante le fortezze, poi spesero una fortuna per ricostruire Carcassonne.
Non son riuscito a ritrovare copia di quella petizione che voleva l’abbattimento della Torre, c’è qualcuno che ce l’ha?
Il numero delle persone che si ricordano della Torre di Berta si sta riducendo rapidamente. Spesso ripenso alle storie di chi, ignorando quello ch’era successo, d’improvviso scopri che il profilo di Sansepolcro era tragicamente cambiato. Ricordo la storia di Fernando che, dopo le battaglie in Nord Africa (El Alamein), esser stato ferito due volte e poi la prigionia, finalmente ce la face a tornare a casa. La sua gioia nello sbucare da Val de Gatti e trovare la tanto agognata valle e vedere il Borgo da lontano venne subito infranta, mancava qualcosa, ma dov’era la Torre? Lo stesso successe a Mario che arrivò in motocicletta fino Selci, e poi a piedi si avviò verso casa con uno Sten (il mitra leggero col caricatore orizzontale sul lato sinistro) a tracolla, pochi giorni dopo che primi contingenti inglesi erano entrati al Borgo. Arrivò da San Lazzero e vide il Borgo ma mancava qualcosa. Non vide la Torre, che colpo! Un cazzotto nello stomaco. Prima d’andare a casa si recò in piazza e la trovò piena di macerie! Da piangere. Ci son tante altre testimonianze come questa, forse ci dovrebbe esser qualcuno che le raccoglie.
Raccontatemele e le aggiungerò a questo scritto.
PS: successivamente alla pubblicazione di questo ho trovato una Pianta della Città di Sansepolcro (1832) in cui può vedere che due lati della Torre di Berta sono incorporati in un edificio, mi fu detto che erano i resti d’una fortificazione. Venendo da via San Giuseppe non si entrava in piazza, ci ritrovava davanti ad un muro, la piazza non esisteva

Pianta (1832) con la Torre di Berta in parte incorporata da un edificio
Marblehead, 15 maggio 2016
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.
https://www.youtube.com/channel/UCIv_Swz8a2By9GgwY0QKqLw/videos
E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/