Archive for the ‘una foto al giorno’ Category

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035 L’album delle fotografie, ricordo del Grand Tour in Toscana

June 30, 2017

Alla fine dell’ottocento e all’inizio del novecento possedere una macchina fotografica era non solo un lusso ma un peso. Immaginate andare in giro con una gran macchina fotografica a soffietto e scatole di negativi di vetro.

scatole di negative di vetro

Poi venne la Kodak e fu l’inizio d’una rapida evoluzione fino ai tempi nostri e a dei supertelefonini superdotati che fanno tutto, meno che il caffè.

 

Molti viaggiatori volevano riportare a casa ricordi dei luoghi che avevano visitato per poi farli vedere a parenti amici. Nelle grandi città c’erano negozi dove potevano scegliere e comprare delle fotografie che poi venivano raccolte in un album. Alinari aveva uno di questi negozi, mi pare in piazza degli Strozzi, fino alla fine degli anni sessanta. Inoltre per molto tempo la qualità delle stampa tipografica delle fotografie rimase di povera qualità. Popolarissime erano le immagini stereoscopiche che avevano l’effetto tridimensionale. 

apparato stereoscopico

 

 

Tanti anni fa esplorando gli scaffali polverosi d’un negozio di libri vecchi a Cambridge (quello negli USA) scoprii uno di questi album, memoria d’un viaggio in Italia direi fine ottocento. Il viaggiatore/trice che aveva selezionato quelle immagini era stato/a a Firenze e in giro per la Toscana.

pagina dell’album fotografico.

 

Mi rattristo pensando che qualcuno decise di buttar via quell’album, la memoria degli altri non interessa. Per un po’ di tempo l’ho salvato, ma di certo verrà un giorno che puliranno la mia cantina.

Marblehead, 30 giugno 2017

Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net

Ho finito di scrivere un romanzo storico-erotico “L’Adele e Thaddeus” La storia si sviluppa in nove giorni quando Garibaldi con la sua legione passò per la Val Tiberina, fine luglio 1849.   “In tempo di guerra non si perde tempo” Ora sto cercando di pubblicarlo, cerco un agente letterario e un editore. Sembra proprio che nessuno sia interessato. Se siete curiosi di leggere le prime due giornate delle avventure dei noi nostri eroi, questo è il link al mio blog:

https://faustobraganti.wordpress.com/

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro.

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034 1951, Cadillac piena di melangole, la bella ragazza non assomiglia Babbo Natale

December 19, 2016
una Cadillac piena di melangole

una Cadillac piena di melangole

Non è una cartolina di Natale tradizionale, magari dal significato oscuro, ma penso che il mi’ babbo avrebbe capito subito e sorriso soddisfatto.

Il mi’ babbo mi raccontava che quando lui era piccino (prima della Grande Guerra) in casa sua a San Leo d’Anghiari le celebrazioni del Natale erano inesistenti, eccetto il gran pranzo. Non c’era il presepio, e tantomeno l’albero di Natale ancora una tradizione d’oltralpe sconosciuta. La vigilia di Natale (di questo non son sicuro forse era per la Befana, per il Ceppo} si radunavano tutti in cucina e il nonno Barbino (il babbo del mi’ babbo) tirava fuori da una bisaccia le melangole (le mele d’Angola, ovvero le arance) e le rotolava sul pavimento e il mio babbo e mio zio (suo fratello più grande) cercavano di prenderle per poi mangiarle. Che scorpacciata! Poi dovevano aspettare un altro anno. Le bucce non venivano buttate via, la nonna le riusava per far qualcosa, ma il babbo non si ricordava cosa.

La ragazza con la Cadillac non passò mai per San Leo, quella si sarebbe stata una gran festa. 

Marblehead, 19 dicembre 2016

Fausto Braganti

PS: foto d’archivio  internet (Shorpy), probabilmente in Florida nel 1951.

ftbraganti@verizon.net

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 

 Presentazione del libro M’Arcordo…

 

 

 

 

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076 2016-12-02 Marblehead, oggi è venerdì, baccalà.

December 2, 2016
baccalà, importato dal Canada

baccalà, importato dal Canada

La mi’ mamma lo faceva alla livornese e mi piaceva tanto; questo succedeva sempre di venerdì. Allora non mi preoccupavo da dove venisse, so solo che veniva da lontano. Era salato, duro come una tavoletta di legno e bisognava metterlo a bagno il giorno prima per rammollirlo. Aveva dei grandi vantaggi, non andava a male, era buono e costava poco.

Non più! Ieri quando ho visto il prezzo di questo baccalà canadese al supermercato, ho fatto un paragone, era più caro delle aragoste. E pensare che l’Oceano Atlantico, che bagna questa costa del nord-est degli Stati Uniti, una volta ne era ricchissimo.

The Cod è la ragione perché esiste Marblehead. Infatti il primissimo insediamento fu quello di pescatori che dalla Cornovaglia traversarono l’oceano per venire a pescarlo. Molti diventarono ricchi.

La storia è lunga e ve la racconto un’altra volta a veglia, magari bevendo rum, uno dei prodotti collaterali della pesca del baccalà. 

Marblehead, 2 dicembre, 2016

 

Ho rpubblicato il libro “M’Arcordo…Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015. 

https://www.youtube.com/watch?v=Cuj_L36JYeQ

Il mio blog fotografico https://1dailyphoto.wordpress.com/

E questo è il sito dedicato al Borgo https://sansepolcro.wordpress.com/

 

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107 1988-07 Anghiari, Castello di Sorci, si comincia a fare il pagliaio.

October 15, 2016
sotto una nuvola di paglia e pula

sotto una nuvola di paglia e pula

Fare un pagliaio è un arte, ma forse sarebbe meglio dire: era un arte. C’era sempre uno, il capo, che dirigeva i lavori, coadiuvato da un manipolo di lavoranti, che aspiravano un giorno d’essere al comando dell’impresa. Il pagliaio doveva venir su, crescere uniformemente, ben pressato, intorno al palo, il mitulo era la spina dorsale della struttura circolare. Questa era tonda e un po’ panciuta, per finire con una coperture spiovente, una specie di tetto che doveva far defluire il più possibile l’acqua piovana; la paglia non doveva marcire.   

Il lavoro era duro e quelle che vedete nella fotografie non sono graffiature nella pellicola: la paglia che cadeva dall’alto sugli artificieri creava un turbinio di pagliuzze e di pula. Era difficile respirare e la gola era sempre secca e per questa non mancavano frequenti bicchieri di vino, per dar coraggio!

Questa trebbiatura al Castello di Sorci fu organizzata con scopo di beneficenza e la festa del pagliaio finito, con tanto di tricolore al vento in cima al mitulo, culminò con una cena tradizionale nell’aia, tagliatelle col sugo d’oca.

Le donne di Primetto non si smentirono: fu una cena epica, come l’impresa.

Oh, mi dimenticavo: c’era anche un trattore Super Landini.

 

Fausto Braganti

 

Marblehead, 15 ottobre 2016

 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella   sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015. https://www.youtube.com/channel/UCIv_Swz8a2By9GgwY0QKqLw/videos

 

E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/

 

 

 

 

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066 1985-10 Sansepolcro, Gino e Giorgio.

October 8, 2016
Gino e Giorgio davanti al negozio di antiquariato di Gino

Gino e Giorgio davanti al negozio di antiquariato di Gino

Anche il negozio di antiquariato per la Via Maestra di Gino Tarducci era una tappa obbligatoria delle mie visite a Sansepolcro. La mia prima domanda era sempre la stessa:

“Ma cosa hai trovato di bello? Fammi vedere.”

E lui subito mi portava in giro per il negozio mostrandomi le sue ultime scoperte. Fu forse proprio in questa occasione che mi mostrò un antico vaso da notte, una di quelli di coccio col coperchio, pieno di scudi di Canapone. Ma questa storia l’ho già raccontata nel mio blog M’Arcordo…

Giorgio Biagioli viaggiava molto, viaggiare era il suo lavoro, dopo tutto un comandante Alitalia non passa le sue giornate dietro ad una scrivania. Anche lui ogni volta che passeggiava per la Via Maestra si fermava a salutare Gino. Ho scritto anche di Giorgio sul mio blog, fra l’altro di quando partiva presto al mattino dal Borgo con una pagnotta di pane che andava a prendere al forno e nel primo pomeriggio me lo consegnava a Boston: che nel regalo.

Immancabilmente dopo un po’ di chiacchiere, pettegolezzi sugli ultimi eventi locali Gino proponeva:

“Andiamo a bere qualcosa.”

Giorgio e Gino al Caffe' delle Stanze

Giorgio e Gino al Caffe’ delle Stanze

Non si andava lontano: al Caffè delle Stanze. Era quella un’ulteriore opportunità per ascoltare Gino che ci narrava le sue epiche avventure.

Queste immagini di quel giorno d’ottobre del 1985 mi riportano il ricordo di quel rituale assieme ai due cari amici: negozio e caffè.

Sorrido nel rivederli e ho il cuore pieno di tanta malinconia.

Gino e Giorgio erano i miei amici.

Fausto Braganti

Marblehead, 7 ottobre 2016

ftbraganti@verizon.net

Il mio blog di memorie Borghesi “M’Arcordo…” www.biturgus.com/

copertinaHo pubblicato il libro “M’Arcordo… Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. 

 

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065 1985-10 Sansepolcro, Alessio del Fiorentino

September 29, 2016
Alessio davanti al Fiorentino

Alessio davanti al Fiorentino

Ho scoperto che era il compleanno d’Alessio Uccelini, ovvero Alessio del Fiorentino. Tutti lo conoscevano come tale.

Lo voglio ricordare con il suo indimenticabile sorriso, e sorrido anch’io, malinconico. Alessio era un amico, e non ho bisogno di dire altro.

alessio-1-2Fausto Braganti

ftbraganti@verizon.net

Marblehead, 29 settembre 2016

Il mio blog di memorie Borghesi “M’Arcordo…” www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo… Storie Borghesi” che può essere acquistato nelle librerie di copertinaSansepolcro. 

 

 

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064 1991-10 Sansepolcro, Tito davanti a Gerasmo.

September 28, 2016

 

tito Tacconi

Tito Tacconi

In questa immagine si vede che i lavori della nuova pavimantazione della Via Maestra sono terminati e che il marciapiede davanti al Caffe di Gerasmo, che nessuno chiamerà mai Sandy, è sparito.

Sono spariti anche i clienti, forse era l’ora di pranzo, non ricordo a che ora scattai questa foto.

Tito Tacconi, di bianco vestito, controlla il traffico in Via Mazzini. 

Salve Tito! a presto.

 Fausto Braganti 

Marblehead, 28 settembre 2016 

Il mio blog di memorie Borghesi “M’Arcordo…” è: www.biturgus.com

Ho recentemente pubblicato anche una raccolta di queste memorie in un libro che potete acquistare in qualsiasi libreria a Sansepolcro.

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062 1986-10 Sansepolcro, il frate di Montecasale.

September 26, 2016
il frate di Montecasale

il frate di Montecasale

Per chi non lo abbia mai visto un rullino di pellicola, una volta solo bianco nero, era una striscia di film dentata che permetteva di scattare 36 fotografie. Nel mio archivio fotografico ce ne sono molti e qualcuno è più ricco di testimonianze di altri. Il mio viaggio in Italia nell’ottobre del 1986 fu ben documentato, ma non del tutto. Non ricordo il nome di questo frate di Montecasale. C’è qualcuno che lo riconosce?

Sin da quando ero ragazzo questo convento, nell’Appennino sopra Sansepolcro, è stato una delle mie destinazioni preferite. A suo tempo ci scrissi anche un M’Arcordo…

Adesso è diventato una tappa del Sentiero di Francesco. L’ultima volta che ci sono andato, l’anno scorso, ho trovato un autobus pieno di pellegrini direi differenti: erano coreani cattolici che venivano da Los Angeles. Mi domando se c’è ancora chi li accolga con un tal benevolo gesto di benvenuto.

Fausto Braganti

Marblehead, 27 settembre 2016

 

Il mio blog di memorie Borghesi “M’Arcordo…” è: www.biturgus.com

Ho recentemente pubblicato anche una raccolta di queste memorie Borghesi in un libro che potete acquistare in qualsiasicopertina libreria a Sansepolcro.

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061a 1988-05 Sansepolcro, il linguaggio de Doriêno.

September 26, 2016
doriano

Doriano Alessandrini

 
Come ho già scritto in un’altra occasione, ogni volta che son tornato al Borgo la mia prima fermata d’obbligo era al negozio di Paolo Massi, e poi l’invitante aroma della tostatura del caffè che risaliva su per la strada era irresistibile. La visita successiva era alla Torrefazione di Doriano Alessandrini e degustavo un ottimo caffè.
Doriêno mi parlava sempre come se io non fossi mai andato via, come se mi avesse visto il giorno prima, e questo mi faceva molto piacere.
Ora quando arrivo al Borgo e non trovo ne’ Paolo e ne’ Doriêno e questo mi rattrista.
Doriêno non solo parlava in dialetto ma aveva un modo di gesticolare che rendeva i suoi messaggi ancora più chiari, non ti potevi sbagliare sulle sue intenzioni.
Questa è la mia interpretazione del massaggio di queste due foto
A sinistra “Ma sarì poco saleme! ‘n si venuto manco a vedere Elena de Troia!”
A destra “Ma levite dai c.. e miqui ‘n ci artornere!”
 
Aldo Dindelli produsse, diresse e ci diede un’epica interpretazione d’Elena di Troia, la tentatrice senza rivali. Aldo sapeva che il suo amico Dorièno sarebbe stato un Omero eccezionale, e così fu.
Fausto Braganti
Marblehead 27 settembre 2016
ftbraganti@verizon.net
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062 1988-05 Sansepolcro, il linguaggio de Doriêno.

September 26, 2016
Doriano Alessandrini

Doriano Alessandrini

Come ho già scritto in un’altra occasione, ogni volta che son tornato al Borgo la mia prima fermata d’obbligo era al negozio di Paolo Massi, e poi l’invitante aroma della tostatura del caffè che risaliva su per la strada era irresistibile. La visita successiva era alla Torrefazione di Doriano Alessandrini e degustavo un ottimo caffè.

Doriêno mi parlava sempre come se io non fossi mai andato via, come se mi avesse visto il giorno prima, e questo mi faceva molto piacere.

Ora quando arrivo al Borgo e non trovo ne’ Paolo e ne’ Doriêno e questo mi rattrista.

Doriêno non solo parlava in dialetto ma aveva un modo di gesticolare che rendeva i suoi messaggi ancora più chiari, non ti potevi sbagliare sulle sue intenzioni.

Questa è la mia interpretazione del massaggio di queste due foto

A sinistra “Ma sarì poco saleme! ‘n si venuto manco a vedere Elena de Troia!”

A destra “Ma levite dai c.. e miqui ‘n ci artornere!”