Nell’estate del 2008, venendo dalla Giordania, giunsi in Israele. Non fu una cosa semplice, ma alla fine ce la feci a traversare the Allenby Bridge; passai alcuni giorni a Gerusalemme. Da buon Borghese andai a vedere la basilica che ha dato nome al mio paese, Burgus Sancti Sepulchri, Sansepolcro.
L’antica chiesa ha subito nei secoli numerose modifiche strutturali, distruzioni e interventi di tutti i tipi. L’interno della basilica è suddiviso, diciamo gestito, fra vari gruppi cristiani: ortodossi greci e poi ci son quelli russi, cattolici, armeni, copti ecc. I protestanti sono arrivati tardi, a loro non è toccato nulla; son rimasti fuori della porta.
Da quello che ho letto e sentito dire fra questi gestori, che custodiscono gelosamente il luogo sacro, non regna l’armonia che il luogo dovrebbe ispirare.
Proprio guardando questa facciata ci fu uno che mi indicò quella scala a pioli appoggiata sul cornicione sotto le finestre e mi disse che quella era lì da secoli, nessuno si ricordava chi ce l’avesse messa e per quale ragione, ma allo stesso tempo nessuno si voleva prendere la responsabilità di rimuoverla, perché avrebbe potuto irritare gli altri.
Ieri ho trovato questa cartolina degli inizi del novecento: la scala era già là. Forse la storia è vera.
Marblehead, 6 settembre 2016 Il mio blog di momorie: M’Arcordo… http://biturgus.com/.
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che si trova in (quasi) tutte le librerie a Sansepolcro.