Archive for the ‘in giro per l’Italia’ Category

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107 1988-07 Anghiari, Castello di Sorci, si comincia a fare il pagliaio.

October 15, 2016
sotto una nuvola di paglia e pula

sotto una nuvola di paglia e pula

Fare un pagliaio è un arte, ma forse sarebbe meglio dire: era un arte. C’era sempre uno, il capo, che dirigeva i lavori, coadiuvato da un manipolo di lavoranti, che aspiravano un giorno d’essere al comando dell’impresa. Il pagliaio doveva venir su, crescere uniformemente, ben pressato, intorno al palo, il mitulo era la spina dorsale della struttura circolare. Questa era tonda e un po’ panciuta, per finire con una coperture spiovente, una specie di tetto che doveva far defluire il più possibile l’acqua piovana; la paglia non doveva marcire.   

Il lavoro era duro e quelle che vedete nella fotografie non sono graffiature nella pellicola: la paglia che cadeva dall’alto sugli artificieri creava un turbinio di pagliuzze e di pula. Era difficile respirare e la gola era sempre secca e per questa non mancavano frequenti bicchieri di vino, per dar coraggio!

Questa trebbiatura al Castello di Sorci fu organizzata con scopo di beneficenza e la festa del pagliaio finito, con tanto di tricolore al vento in cima al mitulo, culminò con una cena tradizionale nell’aia, tagliatelle col sugo d’oca.

Le donne di Primetto non si smentirono: fu una cena epica, come l’impresa.

Oh, mi dimenticavo: c’era anche un trattore Super Landini.

 

Fausto Braganti

 

Marblehead, 15 ottobre 2016

 

Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/

Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella   sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015. https://www.youtube.com/channel/UCIv_Swz8a2By9GgwY0QKqLw/videos

 

E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/

 

 

 

 

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106 1988-05 Sansepolcro, la nuova pavimentazione della Via Maestra

September 23, 2016

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Quella volta non presi la via più diretta per arrivare a Sansepolcro. Fu un viaggio complicato, di certo memorabile: ecco perché me lo ricordo così bene.

Boston, New York (volo non stop) Catania, Milano, Verona e alla fine Sansepolcro. Ci fu anche una fermata per pranzo a San Piero in Bagno per mangiare una bella scodellata di passatelli. Il ristorante Del Ponte, mi pare si chiami così, era tradizionale, si respirava aria d’altri tempi, spero che ci sia ancora; mi ricordava il nostro Fiorentino.

A Sansepolcro trovai una gran sorpresa: la Via Maestra (ufficialmente Via XX Settembre) completamente divelta, grandi lavori!  Ristavano facendo la fognatura e una nuova pavimentazione di pietra, all’antica.

I clienti del Caffè di Gerasmo, foto recentemente pubblicata, godevano ancora un momento di tranquillità, il lavori non erano ancora arrivati a sloggiarli. Con la nuova pavimentazione sparirà quel marciapiede. 

Fausto Braganti 

Marblehead, 23 settembre 2016 

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Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenutocopertina nella   sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.  

presentazione del libro

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105 1991-10 Sansepolcro, il muro scalcinato del Palazzo Pretorio.

September 16, 2016
il muro scalcinato del Palazzo Pretorio a Sansepolcro

il muro scalcinato del Palazzo Pretorio a Sansepolcro

Questo è il lato est del Palazzo Pretorio di Sansepolcro, quello che dà sulla piazzetta con la fontana.

Il palazzo è proprio scalcinato.

Alla base si vede la rampa che sale verso via Aggiunti. Era una rampa che alcuni scapicollati, il Bubboloni per primo, usavano come trampolino di lancio con la motocicletta per volare, sopra due o tre scalini, per poi atterrare in via Aggiunti. La grande abilità consistevanel fermarsi in tempo, prima di andare a sbattere sul muro della chiesa di San Francesco. Ci fu anche chi, io ne ho conosciuto uno, che faceva tale acrobazia con la macchina, la Giulia del fratello, che naturalmente non sapeva niente.

Questo era il muro che vedeva la Mossida ogni venerdì mattina quando vendeva il pesce, piazzando il suo banco di rimpetto, accanto all’altra rampa.

Mi son sempre domandato:

“Ma cosa sono quelle due arcate?”

Un tempo quello doveva essere un loggiato. Non ho mai visto nessun disegno, stampa che ce lo mostri.

Ne sapete qualcosa?

 

Fausto Braganti

 

Marblehead, 16 settembre 2016

 

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104 1898 09 Sansepolcro, interno della Fortezza.

June 6, 2016
Interno della Fortezza

Interno della Fortezza

La nostra passeggiata ci porta in un territorio proibito, dove non possiamo entrare, possiamo solo immaginare.

La Fortezza di questa incisione era ancora proprietà dei Collacchioni, mi domando da chi l’avevano comprata. Non credo che ci abbiano mai abitato.

Io ho avuto la venture di visitare la Fortezza molte volte, ma questo è successo tanto tempo fa e di quello che vidi ricordo ben poco.

Nel dopoguerra mio nonno era ancora fattore di Piero Tosi e così spesso mi portava con se. Ricordo bene quello che pareva un castello antico con tanto di merli incorporato nella Fortezza e degli scantinati scuri.

Ci fu una visita storica, per il passaggio del Giro d’Italia del 1950. Il nonno mi portò in Fortezza e con altra gente andai sugli spalti che davano sulla Tiberina 3bis, una ambitissima posizione, credevo. Ero eccitatissimo, avrei visto il mio eroe: Fausto Coppi. Fui tremendamente deluso, i ciclisti passarono così veloci, ed io ero così in alto, ed io non riconobbi nessuno.

Non aggiungo altro alla situazione della Fortezza d’oggi,  questa è una piaga aperta. 

Fausto Braganti

 

Marblehead, 6 giugno 2016

 

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103 1898 09 Sansepolcro, monumento a Piero della Francesca.

May 31, 2016
Monumento a Piero della Francesca

Monumento a Piero della Francesca

In questa stampa il lavori del giardino non sono completi, infatti nel dietro sembra ci sia una specie di palizzata.

Se facevo il buono la mamma mi portava a giocare al giardino, e quando a primavera si faceva la fotografia gruppo ricordo le Maestre Pie ci portavano proprio sotto il monumento. Piero, dall’alto del suo piedistallo, ci avrebbe spronato ad eccellere.

Per iniziativa della Società Operaia, quella con forti radici mazziniane presocialiste, il vecchio orto dei frati di San Francesco, già proprietà del comune, fu trasformato in un giardino pubblico con piante esotiche, incluse le sequoie, e vasca coi pesci rossi, per la gioia di tutti i cittadini e perché i bambini potessero giocare. Fu dedicato a Piero della Francesca per commemorare i quattrocento anni della sua morte, era il 1892. Diciamo che questo culmina il processo di riscoperta e di rivalutazione dell’opera di Piero, dimenticato per secoli.

Fu ordinato un monumento. La Società non era ricca, e non si potevano permettere un monumento di marmo o di bronzo, si dovettero accontentare d’uno di gesso (?). Non ho mai saputo chi fosse lo scultore, chi lo conosce?

Piero mi teneva d’occhio, sia quando andavo a giocare e sia quando ero nel cortile della scuola elementare a Santa Chiara, là c’era un altro simile monumento.

Fausto Braganti

Marblehead, 31maggio 2016

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102 1898 08 Sansepolcro, via delle Aggiunte.

May 27, 2016
Via Aggiunti, Sansepolcro

Via Aggiunti, Sansepolcro

Interessante il fatto che il giornalista nel descrivere l’immagine indichi anche “via delle Aggiunte”. Purtroppo non ho mai consultato la copia delle Cento Città dedicata a Sansepolcro, non conosco i commenti in proposito.

Penso che anche questa immagine sia stata copiata da una fotografia che precede di molti anni la pubblicazione del 1898. Infatti sulla destra si vede ancora l’orto del convento di San Francesco. Questo fu trasformato nel giardino pubblico Pier della Francesco e aperto al pubblico con gran cerimonia nel 1892. Si celebrò il quattrocentesimo anniversario della morte Piero con un monumento a lui dedicato. Furono piantati alberi esotici, come sequoie. Io ne ricordo due, poi una mori negli anni cinquanta.

Un volta lessi che durante il periodo napoleonico nell’orto dei frati, che era divenuto proprietà della mairie dopo la confisca di tutti i beni ecclesiastici e l’abolizione degli ordini religiosi, fu piantato il guado. Da un’altra parti lessi di certe ordinanze comunali (circa 1830) che proibivano il gioco col bracciale (il pallone) all’altezza della fontana di San Francesco. La palla durissima spesso provocava danni alle finestre. Inoltre le frequenti risse fra gli scommettitori finivano a coltellate.

 

Marblehead, 27 maggio 2016

 

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101 1898 Sansepolcro, Alinari e il Palazzo Marini.

May 24, 2016
Sansepolcro, il Palazzo Marini di Alinari

Sansepolcro, il Palazzo Marini di Alinari

Gli Alinari di Firenze cominciarono presto a far fotografie, ai tempi di Canapone, il granduca. Si specializzarono in opere d’arte e monumenti, fotografarono tutto. Andare in giro per l’Italia con quegli enormi apparecchi (banco ottico) col soffietto nero e le pesanti lastre di vetro era un’avventura a parte essere una faticata. Il fotografo si nascondeva sotto un telo nero per mettere a fuoco il soggetto ribaltato sul vetro smerigliato.

Come si vede nella foto a sinistra il fotografo ha decentrato l’immagine per evitare la deformazione prospettica dell’edificio, data dall’inclinazione della macchina fotografica. Notate che tutte le linee verticali del palazzo son parallele. Porta il numero P.L.N. 10380, probabilmente la lastra originale di vetro di rilevanti dimensioni (circa 42x32cm.) dovrebbe ancora trovarsi nell’archivio Alinari a Firenze.

La stampa a destra è frutto del lavoro dell’incisore che ha attentamente copiato la fotografia per poi passarla alla stampa.

Ho notato, e non l’avevo visto prima, che la finestra di centro sembra chiusa, murata e forse lo è anche l’ultima sulla destra.

 

Marblehead 24, maggio 2016

 

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100 1898 07 Sansepolcro, chiesa di San Francesco.

May 23, 2016
Sansepolcro chiesa di San Francesco

Sansepolcro chiesa di San Francesco

Siamo arrivati a San Francesco. Questa chiesa fu costruita almeno due secoli dopo il Duomo. Che forse i Francescani volevano onorare il loro santo con una chiesa altrettanto grande? Ma poi si fermarono, forse ci furono ordini superiori.

Questa, quando il barocco venne di moda, fu completamente ristrutturata come il Duomo ed il rosone fu chiuso e fu aperta una gran finestra. Credo proprio che i “barocchisti” odiavano i rosoni.

Anche in questa immagine c’è un’elegante signora con tanto d’ombrellino, in questo caso chiuso, che si avvia verso la chiesa con un bambino vestito da marinaretto, il tutto per dar vita e prestigio alla stampa.

Sulla sinistra si vede la porta che dava accesso al cortile del convento, là c’era anche il cimitero.

Nella cripta sotto l’altar maggiore si trova il corpo mummificato del Beato Ranieri. Un paio dei suoi miracoli, interpretati dal Sassetta, sono arrivati fino a Parigi al Louvre, conferma che a lui piaceva volare. A suo tempo scrissi a proposito di quel suo volo miracoloso dal Borgo fino alle Stinche di Firenze per liberare i prigionieri che non volevano pagare le tasse, un beato superman, rivoluzionario e sovversivo, ecco forse perché non ce la fece a diventar santo.

 https://1dailyphoto.wordpress.com/2012/04/30/028-2010-08-12-parigi-il-beato-ranieri-e-volato-al-louvre/

 

Marblehead 23, maggio 2016

 

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099 1898 06 Sansepolcro, Piazza Garibaldi.

May 22, 2016
Sansepolcro Piazza Garibaldi

Sansepolcro Piazza Garibaldi

Ecco siamo saliti dal Largo Garibaldi alla Piazza Garibaldi, come ho già detto solo dopo la morte del Generale in tutta Italia piazze, strade, viali ecc. furono dedicati alla sua memoria, oramai non poteva più crear problemi. Non mancarono i monumenti, le città più ricche eressero statue equestri. Anghiari ne comprò uno di seconda mano e solo quando arrivò in piazza si accorsero che indicava Roma dalla parte sbagliata, cose che capitano. Il busto di Garibaldi:. sul muro a sinistra arrivò solo pochi anni fa. 

In questa immagine si vede ancora l’orto dei preti, quello al centro con a destra la porticina. Ricordo bene quando c’era ancora (anni ’60?).

Davanti al Palazzo Pretorio sulla sinistra, dove oltre il tribunale c’era anche la prigione, sembra ci sia una sentinella armata, di certo per enfatizzarne l’importanza del luogo. A suo tempo c’era anche l’abitazione del cancelliere, infatti ci andavo a giocare con suo figlio, mio compagno di scuola.

Non si capisce se all’angolo del palazzo, lato della fonte, ci fosse già l’ufficio postale. Ancora la Mossida non era arrivata.

 

Marblehead 22 maggio 2016

 

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098 1898 05 Sansepolcro, Palazzo Marini.

May 18, 2016
Palazzo Marini, Sansepolcro

Palazzo Marini, Sansepolcro

Come ho già detto all’inizio di questa retro passeggiata credo che le incisioni che illustravano la pubblicazione dedicata a Sansepolcro venivano copiate da fotografie; in questo caso son certo di possedere la foto originale di Alinari dalla quale questa fu fatta. Penso che sia di gran lunga precedente al 1898.

Serse Bartolomei comprò il palazzo dagli eredi dell’ultimo Marini, era già spoglio dei suoi bellissimi mobili. Un vecchio divano sgangherato arrivò in casa nostra, forse una specchiera veneziana. Nella sala grande del  palazzo rimase un vecchio biliardo monumentale che nessuno voleva.  Che sappia io non fu mai chiamato palazzo Bartolomei.

Serse vendette il palazzo, direi invendibile, al PNF nel 1942 e fece un ottimo affare, credo fosse molto amico dei gerarchi che decisero l’acquisto. Divenne la Casa del Fascio ma per poco; la sede precendente era in via degli Aggiunti, oggi parte del Museo. Con gli eventi che seguirono e la gran fuga dei fascisti locali nel giugno del 1944 il palazzo fu abbandonato, saccheggiato e ho conoscevo uno che possedeva una scrivania piena d’angoli, direi futurista, con la sedia scomodissima, penso che veniva proprio da li. Divenne proprietà dello Stato. Fu utilizzato nel dopoguerra per alloggiare tanti che s’erano trovati senza casa.

Infine verso il 1960 o forse prima (?) divenne sede del comune di Sansepolcro e dopo tanto riacquisì il prestigioso nome originario, Palazzo delle Laudi. È ancora proprietà dello Stato ed il Comune paga l’affitto e mi hanno detto che non sia poco, una volta era nominale.

In questa immagine si nota la mancanza della gran finestra nel lato nord, oggi ufficio del sindaco. In lontananza sulla destra si intravede la Torre di Berta.

 

Marblehead 18 maggio 2016

 

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