Nella foto i creatori di quest’opera completano la grande bottiglia in Piazza Torre di Berta a Sansepolcro. Polemiche? È dir poco, e son sicuro queste mie considerazioni ne aggiungeranno altre. Non vi preoccupate, ci saranno anche quelli pronti ad offendere.
Arrivato in piazza uno che conoscevo solo di vista, non so il suo nome, mi è venuto incontro furioso “Guardi che stronzata, guardi dove buttano i soldi, se avessi la dinamite la farei saltare in aria con dentro gli amministratori ed i cosiddetti artisti!” Nella sua voce ho sentito odio, tanto. Questo mi ha rattristato, mi ha fatto paura: ISIS è già a Sansepolcro. Pregiudizi, ignoranza ed odio sono buoni alleati, da sempre.
L’opera esalta il valore fondamentale dell’acqua, uno dei quattro elementi aristotelici, e del rischio di contaminarla, di perderla. La struttura utilizza elementi contemporanei coerenti ai nostri tempi. Gli zampilli interattivi alla mano del visitatore che entra nella bottiglia, aggiungono con la musica creata un effetto evocativo straordinario, si percepisce l’opera con tre sensi, una proposta geniale. Aspetto le opera successive, ci sono ancora tre elementi da esplorare: aria, terra e fuoco. Certamente non può piacere a tutti e questo mi sta bene. Ci sono stati quelli che l’hanno guardata da lontano, con disprezzo senza entrare. Sono loro quelli che hanno perso l’esperienza unica d’essere parte integrante della creazione artistica, creando la loro musica.
Ma quanto è costata? E specialmente in questo momento di crisi non è stata forse una scelta politica ben accolta. Le crisi sono endemiche. L’iniziativa è coraggiosa e dovrebbe stimolare la curiosità, discussione e non la polemica senza frutti.
Non credo che quando Urbano VIII commissionò la Fontana di Trevi (e qui qualcuno sarà inorridito del confronto) si ponesse il problema di scelte economiche, politiche o religiose appropriate, non dimentichiamo che è totalmente pagana. Ma quanto costò? Domanda inrilevante a quei tempi, era solo importante dimostrare la propria opulenza e con questa il potere. Migliaia di romani continuarono a vivere dimenticati in tuguri miserabili e malsani e per loro la fontanella all’angolo sarebbe stata più che sufficiente. E non dimentichiamo Anita Ekberg dalle grandi tette, dove sarebbe andata poi a fare il bagno? Grazie Urbano VIII.
PS: Le polemiche previste sono state molte più accanite di quello che prevedevo, ed intenzionalmente non ho voluto partecipare alla diatriba. Vivo troppo lontano dalla realtà di Sansepolcro per poter dire la mia. Debbo anche costatare che quelli che berciano contro la bottiglia lo fanno più veemente di quelli che ne apprezzano il messaggio. In molti hanno scattato della belle immagini, questa di Gabriele Bastianoni, scattata alle 4 ½ di mattina mi è cara, è suggestiva e ne ha colto il forte valore plastico. C’è tutta la sorpresa di trovarla lì, nel bel mezzo alla piazza.
Ecco, debbo smettere d’andare a letto presto, guarda cosa mi perdo.
Marblehead, 28 aprile 2015
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