Proprio in cima alla ritta d’Anghiari c’è, o meglio c’era, l’ospedale. E sotto il porticato sulla destra c’è il busto d’un’austera matronica signora dall’abito sobrio che non nasconde un seno generoso: Evangelista Martini, benefattrice. Poi accanto al busto c’è anche una lapide per i “Benefattori Istituto Martini – Anghiari”. La lista è breve, c’è solo lei: Evangelista Martini. E la somma donata in quel lontano 1898 è enorme, immensa: L150.000. Il nonno l’avrebbe subito tradotta, per capirne meglio il valore, in 30,000 scudi, quelli d’argento col profilo di Vittorio Emanuele II e Umberto I.
Ma chi era?
La risposta è semplice: l’Anghiarina, era meglio conosciuta con questo soprannome. Oltre a questo ne so ben poco, a parte le solite storie tramandate per la valle di cui non posso assicure la veridicità.
Era una balla ragazza dall’origini modeste che partì dal paese per andare a Roma post-unitaria a far fortuna, e la fece.. Come dicevano i contadini dall’ora: “Guadagnò il pane con le cosce!”
E lei di pane ne guadagnò tanto, ma non solo con le sue ma anche le cosce di tante altre che lavoravano per lei. Oggi si direbbe: fu un buon manager.
Ritornata a casa donò quell’incredibile somma e forse per giustificare la sua nuova ricchezza era pronta a spartirla con i bisognosi. Si costrui anche una villa sulla collina di fronte, in cima alla Piaggia, dominante Sansepolcro, ma perchè non se la fece ad Anghiari?
Anche Luigi Fatti ritornò al paese (1910?), ed anche lui riportò tanti soldi, ma lui era andato piú lontano, in Sud Africa ed acquistò la villa e la rifece. Ma la comprò dall’Anghiarina o dagli eredi?
Spero di stimolare commenti, di scoprirne di piú. Non ho mai visto una foto di come fosse stata prima.
Marta, scrivi! Ti prego, scrivi! Ma è vero che c’è il fantasma dell’Anghiarina che vaga per la villa? La voglio immaginare giovane, con una vestaglia discinta, diciamo con l’abito da lavoro.
PS: Per chi ne volesse sapere di più suggerisco il libro di Carlo Brizzi, interessante e piacevolissimo da leggere:
http://www.amazon.it/LAnghiarina-Una-Cortigiana-nella-Roma-ebook/dp/B007RSFWQU
PPS: neanche il dizionario Devoto-Oli ci dice cosa sia una “apoca”, di certo una parola andata fuori uso. Penso che si tratti d’un’azienda colonica data in mezzadria, se qualcuno per caso avesse un Tommaseo-Fanfani potrebbe controllare. Alla fine del contratto, si tratta del podere Cenciarino alla piaggia, siglato il 16 ottobre 1895, dopo la “CroXce “(interessante grafia) di Belloni Lorenzo illetterato, si legge chiaramente la firma di Donna Evangelista Martini. Notare che lei ha messo il nome prima del cognome, mettendosi ad un livello sociale superiore
Grazie Marta!
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