Fare un pagliaio è un arte, ma forse sarebbe meglio dire: era un arte. C’era sempre uno, il capo, che dirigeva i lavori, coadiuvato da un manipolo di lavoranti, che aspiravano un giorno d’essere al comando dell’impresa. Il pagliaio doveva venir su, crescere uniformemente, ben pressato, intorno al palo, il mitulo era la spina dorsale della struttura circolare. Questa era tonda e un po’ panciuta, per finire con una coperture spiovente, una specie di tetto che doveva far defluire il più possibile l’acqua piovana; la paglia non doveva marcire.
Il lavoro era duro e quelle che vedete nella fotografie non sono graffiature nella pellicola: la paglia che cadeva dall’alto sugli artificieri creava un turbinio di pagliuzze e di pula. Era difficile respirare e la gola era sempre secca e per questa non mancavano frequenti bicchieri di vino, per dar coraggio!
Questa trebbiatura al Castello di Sorci fu organizzata con scopo di beneficenza e la festa del pagliaio finito, con tanto di tricolore al vento in cima al mitulo, culminò con una cena tradizionale nell’aia, tagliatelle col sugo d’oca.
Le donne di Primetto non si smentirono: fu una cena epica, come l’impresa.
Oh, mi dimenticavo: c’era anche un trattore Super Landini.
Fausto Braganti
Marblehead, 15 ottobre 2016
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015. https://www.youtube.com/channel/UCIv_Swz8a2By9GgwY0QKqLw/videos
E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/