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049 1966-03 Sansepolcro, il Bubboloni al carnevale

February 26, 2014
il Bubboloni al carnevale del 1966

il Bubboloni al carnevale del 1966

Ma come funziona? Non lo so.
Ci sono quelli che hanno un nome, altri che hanno un soprannome ed non han bisogno d’altro per esser identificati, come i santi o gli dei dell’Olimpo. Poi ci son quelli, ma direi son più rari, che son conosciuti solo con il cognome, ma sempre con l’articolo davanti. L’articolo davanti al cognome, quando viene appioppato ad un personaggio storico conosciuto ha un senso negativo, quasi di disprezzo. Avevo un professore che immancabilmente diceva “il Mussolini”.
Il Bubboloni aveva un nome, forse Mario (?), ma non son sicuro. Era più grande di me, quindi non fui partecipe di tante delle sue mitiche avventure picaresche con i suoi amici nipponici (termine che non voleva dire giapponese, obsoleto dopo la legge Merlin) di cui sentivo tanto parlare. Io osservavo da lontano assieme alle sue scorribande in motocicletta con cui imperversava in lungo e in largo, un po’ come quel motociclista misterioso che Fellini ha immortalato in Amarcord.
Una volta (1957) ci siam ritrovati ad abitare nella stessa casa, anche il su’ babbo lavorava alla Buitoni. E nello spazio comune nel seminterrato aveva una bellissima bicicletta da corsa, col manico ricurvo e addirittura tre marcie, cosa eccezionale per quei tempi. Quando vide il mio interesse mi disse che la potevo usare quando volevo, una condizione: dovevo stare sempre con la bicicletta, se no di certo la rubavano. Felice la presi e a tutta velocità corsi per la valle fino a San Leo e poi comincia a salire per Val de Gatti, vecchia strada molto più ripida, e metà via ero spompato e mi dovetti fermare, non ce la feci. Glielo raccontai e fece un gran risata “Non bastano le marcie, ci vogliono anche i polpacci boni!”
Una delle sue esibizioni avveniva in Piazza Garibaldi. Partiva con la motocicletta e risalendo a tutta velocità la rampa sulla sinistra, volava sopra i due o tre scalini del marciapiede per atterrare in via degli Aggiunti frenando per non finire sul muro di San Francesco. Grandi applausi dei testimoni che lo aspettavano in cima. Inutile dire che Alvaro la guardia non era contento di queste sue bravate, come le chiamava lui.
In questa foto, vestito da marinaretto, è alla guida d’un carro di bambini in costume tutti festanti al carnevale del 1966.
Il mio blog di memorie M’Arcordo… http://www.biturgus.om

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