
021 1979-12 Sansepolcro, i tetti rossi in bianco e nero
September 19, 2010
Forse avrei dovuto fare questa foto a colori, ma a quei tempi di rado ne facevo, solo qualche volta in viaggio scattavo delle diapositive. Certo il rosso delle tegole e dei coppi, con tutte le sue sfumature e variazioni, avrebbe donato molto a quest’immagine. Non ricordo da dove la feci, forse ero nella casa d’un amico, dalle parti di San Bartolomeo.
Un giorno in Germania, mentre stavo in vecchio castello-caserma trasformato in ostello, vidi dall’alto la cittá di Coblenza, alla confluenza della Mosella col Reno. Mi parve tetra, triste, come anch’io mi sentivo quel giorno. Poi capii il perchè di quella mia sensazione, i tetti erano scuri, neri. Ma perchè erano andato in un posto deve i tetti non son rossi?
Una volta da piccolo, dopo la guerra quando s’abitava in via della Firenzuola, i miei chiamarono un muratore per farsi accomodare il tetto, pioveva in cucina. Questo venne ed salì sul tetto. Poi mia madre per caso vide dalla finestra del gabineto ch’era andato sul tetto d’una casa vicina, e capì cosa faceva. Prendeva tegole e coppi buoni e li sostitiva con quelli rotti del nostro tetto. Doppio guadagno, non spendeva soldi per comprarne il materiale, ma ce lo afceva pagare e si assicurava un altro lavoro quando il vicino l’avrebbe chiamava per riparare il suo tutto. La mamma cominciò a gridare dalla finestra accusandolo d’essere un imbroglione e che poi di certo sarebbe ritornato sul nostro tetto per prendere dei coppi buoni quando ne aveva bisogno.
Non ricordo come la storia andò a finire.
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