
085 La giraffa di Lorenzo
December 29, 2015
Allora regalarono una giraffa a Lorenzo, quello che poi divenne il Magnifico. Certo non era facile trovare un regalo per lui che aveva quasi tutto. Il sultano d’Egitto inviò l’ambasciatore a Firenze e come gesto d’amicizia pensò bene di mandare un dono esotico, differente, cosa ci poteva esser di meglio d’un cameleopardo? Era l’anno 1487 e non avevano ancora coniato il nome giraffa e non se n’era vista una da quando Giulio Cesare ne aveva portata una a Roma.
Il viaggio per mare fu lungo e penoso, da Alessandria ad Ancona. Poi venne quello per terra, il granduca d’Urbino la voleva vedere, infine c’era da scalare l’Appennino. Immaginate la faccia degli antenati di Gerardo Gobbi quando si trovarono una giraffa nell’aia. Roba dell’altromondo!
La carovana si fermò a Sansepolcro e l’acqua della vasca fu provvidenziale. E Piero della Francesca? Non credo che la vide, aveva già perso la vista.
A Firenze fu un vero trionfo, e Ghirlandaio, Del Sarto, Vasari e tanti altri immortalarono la straordinaria creatura.
Un famoso regista, adesso mi sfugge il nome, pensò alcuni anni fa di fare un documentario su questa storia e poi l’idea andò in fumo. Questa immagine viene da uno dei provini.
Ancora una volta la nostra vasca si trova al centro d’un evento storico.
Passarono quasi 350 anni prima che un’altra giraffa arrivasse in Europa, questa volta a Parigi nel 1826.
A proposito di Zarafa, la giraffa francese, a suo tempo scrissi una storia, con considerazione geopolitiche.
Marblehead, 29 dicembre 2015
Il mio blog di memorie M’Arcordo… www.biturgus.com/
Ho recentemente pubblicato il libro “M’Arcordo…” che può essere acquistato nelle librerie di Sansepolcro. Questo è un breve filmato dell’inizio della presentazione del libro avvenuto nella sala consiliare (quella che io chiamo “sala del biliardo”) del Comune di Sansepolcro, 25 aprile 2015.
Presntazione del mio libro M’Arcordo…
E questo è il sito dedicato al http://il-dottore-fotografo-alla-grande-guerra.com/
..si fermò nell’aia, guardò ammirata il panorama e la distanza per arrivare al Borgo: Decise di riposarsi e nutrirsi: mangiò molte foglie dei rami di castagni che penzolavano intorno l’aia e si avviò per l’ultimo tratto di circa 7 km. per il Borgo Sansepolcro, non prima di aver fatto una lunga bevuta di acqua della sorgente vicina… e la favola continua. Questo è quanto ho trovato scritto nella fantasia dei miei avi.
come mi capisci Gerardo!
E quando si fu rifocillata nella vasca si avvio’ verso le mura del borgo, a mangiare i capperi che erano maturati dentro gli intersizi delle stesse.