052 1979-04 Kenya, Maasai Mara, guerriero masai

Kenya, guerriero masai

C’è anche una categoria di fotografie che vorrei definire “accidentali”. Quelle di cui il fotografo non ha avuto alcun controllo e tanto meno il merito d’aver deciso di scattare. L’autore di questa immagine è una Nikon F2 con l’aiuto d’un obbiettivo di 55mm ed una pellicola Agfa (?).
Penso che sia successo un po’ ha tutti di scattare una foto casualmente. Poi alla fine ci si ritrova, nella migliore delle ipotesi, con una bella inquadratura delle scarpe. Il più delle volte il risultato è inintelligibile, dettagli confuse e mossi, sempre fuori fuoco.
Quella mattina, forse come ogni mattina, i bambini masai del villaggio di tucul di fango nel Masai Mara, a sud di Nairobi, aspettavano i turisti. Ci hanno assalito quando siamo scesi dal pulmino offrendoci le solite statuette d’elefanti, pettini di legno e simili souvenir. Un uomo alto dal portamento fiero si è avvicinato ed allontanando i bambini ci ha offerto di comprare delle lance. Si vedeva subito che non erano autentiche, robetta da poco per i turisti, mancava solo il marchio “made in Japan”. Nel 1979 il “made in China” non era ancora arrivato.
In tutto quel trambusto ho accidentalmente premuto il pulsante, ho sentito un click e non ci ho pensato più, fino a quando, al mio ritorno, sviluppate le pellicole, ho scoperto che avevo un bel profilo di quel guerriero dai lobi slabbrati. Una bella sorpresa.
Ma in casa non ho solo il suo ritratto. Quando gli ho fatto capire che io cercavo una lancia vera, quelle non mi interessavano, e sarei stato pronto a pagare un prezzo ragionevole, si è messo a confabulare con un altro. Alla fine mi ha detto che non ce n’erano. Solo pochi minuti prima della partenza è ricomparso con una lancia, questa era vera e si vedeva, e sembrava anche antica. È ancora appesa nell’ingresso di casa mia. Salire in aereo brandendo una lancia non era ben visto, anche se eravamo nel 1979. Oggi, come minimo, m’avrebbero sparato a vista.