
040 1967-11 Sansepolcro, lavori all’Arco della Pesa.
October 13, 2012I lavori all’Arco della Pesa andarono per le lunghe, sembrava non finissero mai, anche perché facevano parte d’un piú vasto lavoro di restauro che mirava dare una nuova sede al Museo, con l’ingresso in via degli Aggiunti.
Il traffico che scendeva da Porta del Castello verso Piazza era deviato verso via Giovanni Buitoni, con grossi inconvenienti. Con la Vespa prendevo una scorciatoia, salivo inlegalmente per la rampa della Mossida, accanto alla fontana, da Piazza Garibaldi direttamente in Via degli Aggienti. E c’erano quelli che la facevano con la macchina e di gran corsa.
Dal lato di Piazza Garibaldi, proprio entrando sotto l’arco sulla sinistra c’era una piccola casetta, direi posticcia, schiacciata contro il muro del palazzo. Le stanze dovevano esser piccolissime. Mi sembra che ci stava uno che di soprannome chiamavano Lozzo e a me piaceva sua figlia ma lei era molto piú grande di me e certo non mi vedeva ed io sospiravo da lontano. Quella casetta fu la prima ad esser demolita.
La finestra in alto sulla sinistra, sopra l’arco, ha la pesante inferiata, era d’una delle celle della prigione. Non credo che ci fossero gran malfattori, quelli veri venivano spediti ad Arezzo. Li ci finivano ladri di galline, e magari quelli che avevan fatto baccano per ubriacatezza molesta o per rissa. Poi ci tenevano quelli in attesa del processo nell’adiacente pretura.
Ricordo, ed ero molto piccolo, che una sera ci fu un gran fumo che usciva da una delle finestre e si sentivano i berci d’un carcerato. Si disse poi che aveva dato fuoco al materasso.
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durante i lavori che tu citi io non ero a Sansepolcro, ma ero a Firenze, però posso darti una spegazione sui tempi, perchè successivamente sono intervenuta con un complesso intervento di restauro;sia sul Palazzo Pretorio che sul Museo. Il problema ad intervenire in questo plesso realizzato tra il medioevo ed il rinascimento,deriva dal fatto che entrambe le strutture poggiano a monte sulle fondazioni di una vecchia cinta muraria, che ho ritrovato quando ho rifatto le sottofondazioni al Palazzo Pretorio,a valle hanno una fondazione continua tipica dei Palazzi dell’epoca, questo fatto fa si che queste strutture siano vittime di un movimento composito; cedimento fondale e torsione e l’arco della Pesa non è altro che un’intervento dell’epoca che funge da controspinta soprattutto per il Palazzo Pretorio. Infatti apparentemente sembra un mezzo arco di cui sia stata riempita l’altra metà, ma così non è perchè la struttura limitrofa è un gotico puro, quindi più antica dell’Arco della Pesa.Naturalmente andando intorno ad una struttura che non ha una sua autonomia strutturale, ma che serve come sostegno ad un’altra con l’aggravante di essere in zona sismica comporta molti accorgimenti supplementari, il cambio dei progetti in corso d’opera, sopralluoghi dei vari ministeri etc, etc,
Sul Palazzo Pretorio c’è un’aneddoto simpatico; mentre facevo i lavori sulla parte in ampliamento, voluta dai Malatesta, Quella a fianco delle discese per intendersi;avevo sempre nel cantiere il professor Nomi, che era convinto ci fosse una Madonna con Bambino di Piero Della Francesca adolescente e per questo motivo l’ho dovuto fare assistere a tutte ,le operazioni di demolizione degli intonaci,con vari smadonnamenti degli operai dell’impresa Marrani.