
039 1991-06 Brooklyn Bridge.
September 8, 2012“Ma dov’è il ponte di Brooklyn? Me ci porti? Lo vorrei proprio vedere.”
Mia madre mi sorprese con questa domanda entrando a New York, mentre guidavo lungo l’Hudson River.
Era una domenica mattina del gennaio del 1972 e per la prima volta era venuta a trovarmi negli Stati Uniti. Eravamo presto da Boston per andare a trovare i cigini Braganti di New York.
Mia madre odiava l’America e Cristofero Colombo che l’aveva scoperta. Tutta colpa sua! Se non l’avesse fatto io non me ne sarei andato così lontano.
Il potere della pubblicità: lei, che non masticava mai chewing-gum, era stata bombardata da tanta pubblicità per “La Gomma del Ponte” che le sembrava mandatorio andare a vederlo.
Ed io l’accontetai, e lei fu contenta anche se lo vide solo da lontano, aveva cominciato a nevicare.
Passò piú d’un anno prima che lo percorressi a piedi, lungo il passaggio pedonale centrale.
Ero ospite a casa di due amiche quando comparvero due milanesi, amici loro. Questi erano giulivi, avevano appena firmato un lucrativo contratto e dovevano celebrare, celebrare alla grande. Ci invitarono in un locale alla moda e non si limitarono ad una sola bottiglia di champagne.
“Voglio andare sul ponte di Brooklyn! Non ci son mai stato.” D’improvviso disse uno dei due. L’idea mi piacque, io l’avevo visto solo da lontano. Fu così che verso le due di notte un taxi ci lasciò all’inizio del ponte, dal lato di Manhattan.
Ci sono delle inevitabili consequenze fra causa ed effetto che si susseguono sempre in un ordine specifico: l’effetto esilerante dello champagne è sempre seguito da quello diuretico… a questo punto forse è meglio smettere di raccontare la storia.
Il mio blog di momorie: M’Arcordo… http://biturgus.com/
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