
037 1965-05 Firenze, l’ombrellaio in Via Laura
June 16, 2012Una volta c’erano gli ombrellai. Una volta l’ombrello era un oggetto di valore, da tener da conto e si lasciavano in eredità. Se si rompeva non si buttava via, lo si faceva riparare e per questo c’erano anche gli ombrellai. Spesso era una di quelle professioni di gente che sembrava essere senza fissa dimora, e come gli arrotini e i chincaglieri andavano sempre in giro, pronti ad offrire il loro servizio. Penso che oggi sia uno di quei lavori che non vogliono neanche gli estracomunitari. In compenso sono proprio loro, specie nelle grandi città, che un minuto dopo la prima goccia di pioggia, compaino con bracciate d’ombrelli offerti al modico prezzo di pochi euro.
Io per via Laura a Firenze ci son passanto tante volte e spesso incontravo l’ombrellaio, forse abitava da quelle parti.
Camminava sempre a passo lento e strascicato e la cassetta di legno con gli strumenti del lavoro a tracolla. Il suo incedere mi sembrava malinconico, sconsolato, quasi sonnolento e ad intervalli regolari urlava il suo:
“Ombrellaiooooo!” ma non mi pareva convinto. Sperava che qualche finestra s’aprisse e ci fosse chi aveva bisogno dei suoi servizi.
Non ho mai visto nessuno che gli portasse un ombrello da riparare. Ma come poteva campare con quel lavoro? Ma da dove veniva? Dove viveva? In una soffitta dal tetto basso o in una cantina buia ed umida? Vederlo mi rattristava.
E alla fine io fui anche cattivo. In casa avevamo un ombrello che dal manico di bambu vecchio ad anelli stretti sembrava di volore. Quando si ruppe lo portai a riparare in un vecchio negozio elegante di via Cavour, non mi fidavo dell’ombrellaio.
Il mio blog di momorie M’Arcordo… http://biturgus.com/
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