
034 1984-10 Sansepolcro, Arduino Brizzi con gli amici.
May 28, 2012Arduino Brizzi faceva la collezione dei giornalini. Quella che da ragazzo era stata una sua passione da grande era diventata una missione, doveva salvare dal macero quest’importante elemento della cultura popolare da molti considerato inrilevante se non negativo. Ma dove é andata a finire la collezione d’Arduino, il Museo dell’Immagine? Si chiamava così?
Arduino scrisse anche un libro, “La Piazza”. Durante il periodo di Natale del 1981 ritornai a Sansepolcro, diciamo che quello per me era un periodo di transizione, con dei cambiamenti imminenti che aspettavo con trepidazione. Speravo che ritornare a casa per un po’ di giorni m’avrebbe ridato una boccata di tranquillità; la sicurezza del conosciuto mi avrebbe rincuorato e dato coraggio e fu così grazie anche ad Arduino.
“Ho un regalo per te.” Mi disse mia madre. “Arduino ha scritto un libro, e son sicura che ti piacerà.” Non c’era bisogno che aggiungesse il cognome, di Arduino per me ce n’era uno solo ed io lo conoscevo da sempre. E quante volte mi aveva ripetuto:
“Fausto, mi ricordo la notte che sei nato.” Lui abitava in Via Buia.
La mamma aveva ragione, il libro mi piacque moltissimo e quando andai a letto stanco del lungo volo transatlantico cominciai subito a leggerlo e lo foci tutto d’un fiato. Era un pezzo di vita, di storia di gente che conoscevo e di fatti di cui anche se non avevo una memoria diretta m’erano egualmente tanto vicini. Mi fece sentire parte integrale della comunità: quella, nel bene e nel male, era la mia gente e la distanza fisica che mi separava non me la farà mai sentire lontana.
A suo tempo quando cominciai a scrivere i miei M’Arcordo… il lavoro d’Arduino fu per me un esempio da seguire.
Nella foto alla sua destra c’é Aldo Rossi che gli sarò vicino nei giorni della malattia ed alla sinistra Roberto Tricca (Didima me ne ha ricordato il nome).
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