
033 2007-04-18 Arizona, la ciaccia fritta dei Tohono O’odham
May 27, 2012Abbiamo guidato per ore attraversando la vasta riserva indiana dei Tohono O’odham nel sud dell’Arizona, vicino al confine col Messico, la nostra destinazione per quel giorno era Tucson. Invece di prendere l’autostrada abbiamo preferito avventurarci lungo una strada secondaria sterrata e polverosa traversando poveri villaggi. Si, abbiamo visto le ossa sbiancate dal sole di vacche che s’eran sperdute nel deserto di Sonoran.
Non lontano da Tucson siamo arrivati alla missione di San Xavier del Bac, interssante testimonianza della conquista spagnola. Abbiamo visto che proprio sul davanti della chiesa c’era un mercato e tanta gente che s’aggirava fra le bancarelle.
Sceso dalla macchina ho subito sentito un ottimo odore di fritto.
“Fritta é buona anche ‘na ciabatta!” non mi stanco mai di ripetere l’affermazione di mia madre.
Ho cercato con l’olfatto la sorgente di quel profumo e mi son trovato davanti ad una indiana che stava friggendo qualcosa che mi parve subito conosciuta.
“Ma quelle sembrano ciaccie fritte!” pensai e ne comprai subito una, era una ciaccia buonissima! Ma come era arrivata fin quà? Non ho una risposta e non mi importa di trovarla, l’importante era il fatto ch’era buonissima. Ed ho scoperto anche il perché, accanto ai fornelli ho notato un gran secchio di plastica bianco dove era scritto “Lard” ovvero l’unto (la strutto) di maiale. Ecco il segreto!
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