
032 2009-07-20 Gubbio la scala del Palazzo dei Consoli
May 24, 2012Lo zio fu l’ultimo capostazione di Gubbio. Poi venne la guerra e quando i bombardamenti distrussero la ferrovia il treno non arrivò piú e lo zio rimase senza lavoro. Era stanco dei tanti trasferimenti e decise di rimanera a Gubbio anche perché la zia era egubina e lei conosceva tutti.
E fu così che noi s’andava a Gubbio a trovarli spesso, molto prima che diventassi balestriere.
Ai tempi del liceo, in estate, ci andavo in vacanza per almeno una settimana da solo, senza i miei. Non avevo amici e passavo le mie giornate girellando, esplorando da solo e leggevo. In quella casa c’erano tanti libri.
“Ma tu l’hai letto Kafka?’ mi chiese un giorno a bruciapelo mio cugino, lui era già laureato. A dir la verità io a quel tempo non sapevo nulla di lui. Alla mia risposta negativa, lui scrollò la testa ed si allontanò per ritornare dopo pochi minuti con vari libri.
“Ecco, prima di tutto devi leggere ’La Metamorfosi’ e poi ci sono i diari” e me li diedi.
Da sempre avevo avuto un senso di gran rispetto per mio cugino lui era piú grande, se lui suggeriva qualcosa voleva dire ch’era quella giusta.
Non ricordo come fu ma mi ritrovai a legger i diari di Kafka seduto su uno degli scalini del Palazzo di Consoli. Poi ci ritornai il giorno dopo, trovavo sempre un posto all’ombra e allora non c’era mai quasi nessuno.
Gli anni son passati e a Gubbio ci son tornato tante volte come balestriere ed anche come turista, ma indovinate a cosa penso ogni volta che entro in quella magnifica piazza? Lo so, é facile, é ovvio. Si, io sono l’unico che, ammirando quella scalinata, pensa a Kafka!
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