
033 2003-08-17 Turchia, il Cavallo di Troia
May 22, 2012Ma chi l’avrebbe detto: il cavallo di Troia c’era per davvero! Quanto mi sarebbe piaciuto averlo visto quando ero piccino.
“Babbo, raccontami ‘na storia!” questa era una delle mie ricorrenti domande, quello era un tempo senza televisione e senza video games, quando non si poteva parcheggiare i bambini davanti ad uno schermo.
Le fiabe tradizionali come Cappuccetto Rosso ed il resto erano state il repertorio della mamma, poi col crescere era arrivato il babbo ed il suo comprendeva i ricordi d’Africa, la mitologia ed i poemi greci. Ulisse era il mio eroe preferito, era stato così bravo ad ingannare il ciclope! Forse é stato lui che ha inculcato in me il desiderio di viaggiare. Achille m’era antipatico, era scorretto essere invulnerabile, lui non giocava alla pari e quando fu mortalmente ferito nel tallone fui contento. Nelle giornate ventose cercavo invano di intravedere Eolo seduto su una nuvola che apriva i suoi sacchi.
La storia del Cavallo di Troia era bellissima, ma che furbi quei Greci, ma che ingenui quei Troiani, ma come era possibile esser cosi stupidi e cadere in quel tranello, non ci si deve mai fidare di nessuno e specialmente dei nemici.
Un pomeriggio pieno di sole estivo ho traversato i Dardanelli, dall’Europa sono andato in Asia: é emozionante scendere dalla nave e mettere il piede a terra in altro continente. Costeggiando la costa dell’Anatolia ho raggiunto Troia e là in mezzo a tutti quegli scavi dominava un gran cavallone di legno, che sorpresa. C’erano tanti bambini che salivano e scendevano per la scala che li portava nel ventre.
Ho ripensato tanto al babbo, ma che avrebbe detto lui? In quel momento m’é mancato tanto.
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