
027 2007-07-22 Egitto, entro la tomba di Chefren
April 26, 2012Questa volta sono arrivato in ritardo e non é la prima volta.
Giovanni Belzoni é arrivato prima di me, molto prima: per l’esattezza il 2 marzo del 1818. Fra non molto celebreremo il bicentenario. Certo preso dall’euforia della sua scoperta prese della vernice, un pennellone e a lettere cubitali si autoimmortalò sul muro. Credo che sia l’unico caso nella storia in cui un grafito venga conservato come fosse un’opera d’arte. E pensare che quando ci sono arrivato io era proibito perfino fare fotografie. Ho poi scoperto che questa era solo una scusa per convincere il facilmente corruttibile guardiano della camera mortuaria segreta, all’interno della piramide di Chefren a Giza. Questi, dopo aver incassato il suo bashish, si é allontanato in un altra stanza.
Ma chi era Giovanni Belzoni? Un padovano dal fisico gigantesco ch’era finito prima a Londra e poi in Egitto per evitare la leva obbligatoria che Napoleone aveva imposto nelle regioni conquistate. Oltre ad essere un renitente alla leva divenne uno dei pionieri dell’archeologia egiziana.
I miei grandi eroi sono gli esploratori ed i grandi viaggiatori e Belzoni é uno di questi. Fu lui ad entrare per primo nel tempio di Abu Sinbel. Dopo incredibili avventure mori ingloriosamente di dissenteria: cercava d’essere il primo a raggiungere Timbuctu.
Ci dovrei scrivere una storia.
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