
026 1981-06 Tunisia, sotto l’arco a Sidi Bou Said
April 22, 2012Sidi Bou Said non é lantano dall’aereoporto di Tunisi e ci arrivai in un tempo brevissimo, roba da record. Quel lontano sabato mattina, in poco piú di dodici ore, mi ritrovai in un mondo completamente differente dal mio, lontano nello spazio e nel tempo.
Avevo lasciato il mio ufficio in Copley Square a Boston poco dopo le 17:00 per andare in aeroporto per prendere un volo per Roma. A Fiumicino con l’aiuto d’un collega Alitalia che mi aspettava sotto bordo riuscii a prendere un altro volo con un coincidenza brevissima andando, con la valigia che m’ero portato in cabina, da un aereo all’altro traversando la rampa. Non ricordo, ma credo che nessuno mi chiese il biglietto. Questo allora poteva ancora succedere, oggi non solo avrei perso il volo ma di certo sarei stato arrestato. Verso le 11:00, ora locale ed a Boston erano le 5:00 di mattina, atterrai a Tunisi; a mezzegiorno avevo raggiunto la mia meta dopo aver traversato in taxi la Cartagine d’Annibale.
Sidi Bou Said é una vecchia cittadina bianca di calce e dalle porte dipente di blu ed é arrocata su un promontorio che si protrude sul Mediterraneo, e domina dall’alto quella baia che i Fenici già conoscevano. Ero in Africa, anche se la Sicilia non era lontana. I Romani, che non avevano il concetto di continente, chiamavano Africa quella che oggi sono la Tunisia e la Tripolitania, e loro dicevano che a sud c’era solo il deserto ed “hic sunt leones”.
L’uomo sotto l’arco é sospeso nel tempo, questa é forse la foto piú antica che abbia mai scattato. Ebbi l’impressione che avrei potuto cogliere la stessa immagine mille anni prima, nulla sarebbe stato diverso.
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