
019 1979-12 La Dritta d’Anghiari
September 6, 2010
Una volta c’era la Dritta d’Anghiari ed era dritta per davvero, arrivava fino al ponte, quello vecchio. Machiavelli la chiama “dritta del ponte” nelle sue Istorie Fiorentine. Poi costruirono quello nuovo, penso che era verso il 1950. Ora non lo è piú, hanno deciso di farci una rotatoria, all’altezza di Santa Fiora. Forse è una buona idea per gestire il traffico, ma non mi piace, e solo per ragioni sentimenatali.
Ogni volta che torno a Sansepolcro, se arrivo d’Arezzo, preferisco prendere la Libbia per arrivare ad Anghiari, e proprio all’ospedale giro a sinistra ed ecco che mi compare la scesa con davanti la valle e Sansepolcro alla fine della Dritta. Ogni volta la vista mi sorprende e son contento, soddisfatto, mi sento che dopo il lungo viaggio, dopo la lunga assenza, sono arrivato a casa.
Sorrido. Ce l’ho fatta un altra volta.
Proprio in fondo alla scesa, quando la strada diventa piana, ci fu lo scontro frontale fra i due eserciti nemici, i milanesi contro i fiorentini, il 29 giugno del 1440, il giorno di San Pietro e Paolo e quel giorno diventammo toscani.
Il nonno mi raccontava che quando lui era giovane, alla fine di quell’altro secolo quando erano ancora in pochi quelli che avevano la bicicletta, la scesa e la Dritta diventava luogo di grande agonismo, un po’ come oggi ai nostri tempi sono Bocca Trabaria o lo Spino per i motociclsti romagnoli della domenica mattina.
I ciclisti smontavano i freni e la catena e partendo dall’ospedale scendevano a velocitá da suicidio lungo la strada ancora sterrata,una specie di trampolino per gli sciatori, ma non facevano il salto. Potevano frenare solo con i piedi e per l’occasione si mettevano degli zoccoli dalla suola di legno. Vinceva chi per inerzia arrivava piú lontano.
Io mi accontentavo di farla a tutta velocitá con il mio Vespone GS. Una volta mi fermarono i carabinieri a Santa Fiora e mi fecero la contravenzione, e quella fu l’ultima delle mie corse.
Leave a Reply