
012 2007-05-12 Spagna, El Escorial, una catasta di re.
July 6, 2010Al mattino sian partiti presto da Madrid. La giornata prometteva d’esser bellissima.
Io ero un ospite e non avevo preparato il programma e non ci potevo far nulla per cambiarlo. “Sto coi frati e zappo l’orto”, avrebbero detto i nostri vecchi.
La prima tappa fu la Valle de los Caidos, quella che da una gran distanza ti indica la via con una croce gigantesca. Non ero affatto contento d’andare a visitare la tomba di Franco. Una chiesa-caverna gigantesca era stata scavata nella roccia. Si dice che sia stato il frutto del lavoro di repubblicani sconfitti e prigionieri, condannati ai lavori forzati. In piedi accanto alla tomba del dittatore, ho bisbigliato l’Internazionale, in qualche maniera dovevo pure dimostrare il mio dissenzo.
Poi siamo andati al Escorial, la reggia-monastero voluta da Filippo II. Cortili, chiese, corridoi, saloni, quadri e poi cappelle, biblioteche e scalinate e poi un’altra sala, una grande scalinata magari c’era un’altra chiesa. Crocefissi, Madonne di tutti i tipi ed una pletora di santi specializzati ad aiutarti in tutte le situazioni mi hanno seguite in questa peregrinazione. Alla fine, scendendo una lunga scala sono arrivato in un chiesa cripta e da un lato c’erano i sarcofagi accatastati d’un Carlo e di tre Filippi, un imperatore e tre re. Carlo V (quello del Sacco di Roma) era in cima e sotto di lui Filippo II (quello che volava invadere l’Inghilterra con La Grande Armada), III, e IV a scendere, tutti Asburgo, tutti col mento sporgente. Ho capito la ragione di tutte quelle chiese, cappelle, Cristi, Madonne e santi: i nostri eroi avevan bisogno di pregar molto, e confessarsi almeno due volte al giorno, dopo tutti i massacri ed atrocitá da loro ordinati o che avevan permesso di far fare ad altri.
E non dimentichiamoci l’Inquisizione da loro sostenuta. Il tragico é che pensavan di far cosa giusta e buona, ma chi gliel’aveva detto?
Poi, alla fine son morti anche loro.
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
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