
011 1967-08 Dalmazia, Buccari la finestra dei Tartari
June 29, 2010
Quello fu l’unico viaggio che feci con Roberta. Partimmo con la mia 850 rossa e tutto l’equipaggiamento per il campeggio: destinazione Jugoslavia, ancora esisteva e Tito era vivo.
Fu quella la prima volta che dopo Trieste traversando il confine ci trovammo oltre la “Cortina di Ferro”, anche se da quelle parti forse era solo una “tendina di latta”.
Fra l’Istria e la Dalmazia, oggi parte della Croazia, fu un po’ difficile capire dove eravamo. Tutti i nomi eran nuovi, non esistevano più Fiume, Pola o Abazia eran stati tutti ribattezzati in slavo ed io avevo solo una vecchia carta geografica italiana.
Quando mi trovai nel piccolo paese di Bakar, mi ci volle un po’ per capire che quello era Buccari, quello della Beffa di Buccari della Prima Guerra Mondiale. Guardando la stretta baia cercavo d’immaginare l’attacco con i MAS di cui avevo sentito parlare da bambino. Ciano (il babbo) fu l’eroe di quella giornata o meglio di quella notte.
Visitammo l’abitato che sembrava povero e malandato. Credo che adesso sia diventato un’attrente localitá turistica.
Non ricordo come fu ma salimmo in una torre o chi fosse con noi, ma questi ci disse (sará vero?) che proprio da quella finestra tanto tempo prima gli abitanti videro l’accampamento dei Tartari invasori nelle colline di fronte. Quella era la Finestra dei Tartari. Il terrore dell’imminente scorreria e saccheggio terrorizzó tutti. Ma i Tartari cambiarono idea, non scesero mai a Buccari e se tornarono a casa, ma che sará successo?
Mi domando se Dino Buzzati conosceva questa storia, anche se non é vera mi piace.
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